Giovanni Veronesi è stato trovato morto con una profonda ferita al capo inferta con un corpo contundente. Dall'oreficeria sono scomparsi alcuni gioielli
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Un orefice di 73 anni è stato ucciso a Milano, in pieno centro. L'omicidio potrebbe essere avvenuto durante una rapina nel negozio di proprietà della vittima, Giovanni Veronesi. A dare l'allarme è stata la moglie dopo aver cercato invano di contattare il marito. I soccorritori al loro arrivo hanno trovato l'uomo con una profonda ferita al capo. Sembra che dal negozio manchino alcuni preziosi.
I Veronesi sono una famiglia di orefici. . A fianco del negozio, infatti, a pochi metri di distanza l'uno dall'altro, sullo stesso lato della strada ci sono le gioiellerie della compagna Susanna e della figlia, Antonella. E' stata qeust'ultima, di 48 anni, a trovare il corpo del padre in una pozza di sangue. La figlia ha quindi avvisato la madre, nel negozio a fianco, che ha avuto un malore ed è stata trasportata all'ospedale, e il 118. Quando i soccorritori, che a loro volta hanno allertato i carabinieri, sono arrivati, l'anziano era ancora vivo ma è morto durante i tentativi di rianimazione.
Ucciso con un corpo contundente - Dai primi accertamenti, l'omicidio sarebbe avvenuto tra le 11.30 e le 12 e l'uomo sarebbe morto a seguito di una colluttazione, ucciso con un corpo contundente. Non sono stati rilevati colpi d'arma da fuoco. Domani dovrebbe essere effettuata l'autopsia. La strada, via dell'Orso, non distante dal Teatro alla Scala, è stata chiusa per permettere i rilievi del Nucleo investigativo.
Paura tra i negozianti -"Personalmente ho subito furti e posso dire che qui non c'è controllo del territorio". Ad affermarlo è la titolare di un negozio di abbigliamento che si trova a pochi metri dalla gioielleria. "Non so perché non passino le forze dell'ordine - prosegue la donna - immagino perché hanno pochi uomini, ma il risultato è che qui c'è poco controllo e che da quando c'è l'Area C c'è anche la metà della gente in giro durante il giorno e noi ci sentiamo ancora più abbandonati". Piange una donna che conosceva personalmente il gioielliere: "Lavorava qui da una vita - dice - io ho un negozio dal 1981 e lui era già qui".