L'uomo, un ex operaio disoccupato, aveva lavorato nel negozio di Veronesi per conto di un'impresa. I carabinieri l'hanno raggiunto in Spagna, dove si era rifugiato dopo il delitto
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Dopo pochi giorni di indagini i carabinieri hanno arrestato l'assassino di Giovanni Veronesi, l'orefice 76enne ammazzato nella sua gioielleria milanese in zona Brera. Si tratta di Ivan Gallo, ex operaio disoccupato e incensurato, che nella gioielleria aveva compiuto alcuni lavori (secondo indiscrezioni proprio per l'installazione del sistema di allarme e videosorveglianza). L'uomo è stato rintracciato in Spagna.
Secondo la ricostruzione degli investigatori il disoccupato, sfrattato e senza più un euro in tasca, ha deciso di compiere la rapina, e conoscendo il negozio di Veronesi ha scelto lui. Ma l'orefice ha reagito e ha ferito l'aggressore, che quindi l'ha ucciso.
Incastrato dal telefonino della vittima - A incastrare Ivan Gallo è stato il telefonino di Veronesi, rimasto nel giaccone portato via dal rapinatore assieme al bottino: quando la figlia dell'orefice, trovando la porta chiusa, ha composto il numero, il cellulare ha squillato e della chiamata è rimasta traccia nei tabulati. Analizzando i quali gli investigatori hanno visto che il telefonino, in quel momento, si trovava in un paese del Milanese.
La fuga in Spagna e la cattura - I carabinieri hanno fatto quindi irruzione in un albergo, trovando però solo le bende insanguinate utilizzate dal rapinatore. Fondamentali anche alcuni fotogrammi catturati dalle telecamere della zona. Una volta identificato, non è stato difficile rintracciarlo all'estero. Il killer era in Spagna, dove era giunto scappando attraverso il confine con la Francia: con sé aveva ancora il bottino della rapina. Gli investigatori si trovavano nel Paese iberico già da domenica. Oggi Gallo dovrebbe essere interrogato ai fini dell'estradizione.