Sequestrate sei società a due imprenditori ritenuti legati a Matteo Messina Denaro
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Cosa nostra aveva messo le mani sulla ristrutturazione del porto di Trapani: ne sono convinti gli investigatori di polizia e guardia di finanza, che hanno sequestrato sei società degli imprenditori trapanesi Francesco e Vincenzo Morici, padre e figlio, ritenuti legati al boss dei boss Matteo Messina Denaro. Il valore dei beni sequestrati ammonta complessivamente a oltre trenta milioni di euro.
Oltre alle sei società (sequestrate e sottoposte, per un periodo di sei mesi, ad amministrazione giudiziaria e a sospensione degli organi amministrativi) figurano anche 142 immobili, 37 beni mobili registrati, 36 conti correnti e rapporti bancari e 9 partecipazioni societarie. I provvedimenti sono stati eseguiti a Trapani, Roma, Milano, Gorizia e Pordenone.
Il sequestro si basa sulle carte del processo per concorso esterno in associazione mafiosa al senatore Pdl Antonio D'Alì. In occasione della "Louis Vuitton Cup", il gruppo imprenditoriale dei Morici si sarebbe accordato con Cosa Nostra per aggiudicarsi la gara relativa ai lavori di ristrutturazione del porto di Trapani (con un importo a base d'asta di 46 milioni di euro). Dalle intercettazioni e dalle dichiarazioni di vari indagati, sarebbe emersa l'esistenza di intese con il boss mafioso Francesco Pace (capomafia di Trapani), il senatore D'Alì e imprese partecipanti, per favorire i Morici nell'aggiudicazione e per utilizzare materiali non conformi. In un'intercettazione tra l'imprenditore Francesco Morici e Tommaso Coppola (quest'ultimo condannato per concorso esterno in associazione mafiosa), Morici spiegava al collega di essere in attesa degli sviluppi di una promessa fattagli dal senatore D'Alì.
Secondo gli inquirenti "il potere di infiltrazione dei Morici, nella gestione delle opere pubbliche, emerge anche dalle acquisizioni investigative relative alla frode nelle pubbliche forniture per l'appalto di riqualificazione della litoranea Nord di Trapani''. Tramite registrazioni video, la polizia ha accertato la violazione del capitolato d'appalto nell'esecuzione di lavori. Infatti i Morici, per risparmiare denaro, non hanno attuato le procedure tecniche indicate, tanto' che, a causa di infiltrazioni di acqua, recentemente la litoranea ha ceduto e sulla strada si è perta una voragine.