Gli inquirenti effettueranno una ricognizione sul luogo del delitto con le due ragazze
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Alle due minorenni di Udine, costituitesi lunedì per la morte di Mirco Sacher, è stata contestata l'accusa di omicidio, volontario o preterintenzionale. Per trovare riscontri sulle dichiarazioni delle giovani, gli investigatori potrebbero compiere una ricognizione dei luoghi insieme con le due indagate e effettuare una "prova di guida" per verificare se effettivamente una delle due minorenni possa aver guidato la Fiat Punto fino a Limenella.
Si effettueranno inoltre accertamenti sui cellulari delle ragazze e della vittima: le due adolescenti erano in possesso infatti anche del portatile dell'uomo. Una delle due ha detto di aver inserito la sua scheda nel telefono dell'uomo in quanto il suo era scarico. Saranno verificati poi pure i tabulati per capire se vi siano state chiamate anche verso i due ragazzi di Pordenone.
Sembra che nel pomeriggio di domenica le ragazze abbiano chiamato a casa i genitori riferendo che sarebbero tornate la sera. Poi però, non sapendo come giustificare il ritardo, avrebbero spento il telefono. A quel punto i genitori sono andati dai carabinieri a presentare denuncia di scomparsa.
Tra gli accertamenti in corso c'è poi l'acquisizione delle immagini delle telecamere in autostrada, per chiarire chi ci fosse alla guida dell'auto. La macchina del pensionato, che è stata sequestrata dai carabinieri di Pordenone, sarà fatta analizzare dalla polizia scientifica di Padova.
Nella casa della vittima non sono stati trovati elementi utili alle indagini. L'uomo non possedeva un computer e, da quanto hanno raccontato i testimoni già sentiti dalla Squadra mobile, amici e parenti, era una persona molto disponibile sempre pronta anche a dare passaggi a chi ne avesse avuto bisogno. Non era dunque una novità che accompagnasse le ragazzine. Da anni Sacher frequentava la casa della nonna di una delle ragazza, conosciuta fin da piccolissima.