Udine, un 21enne riporta il racconto delle due ragazze. Dalle indagini emerge che le ragazze usarono il bancomat di Mirco Sacher durante la fuga. L'autopsia conferma: "E' stato ucciso"
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Nuovi elementi nel giallo di Udine. Secondo fonti investigative le due 15enni accusate dell'omicidio di Mirco Sacher, durante la fuga, hanno fatto un prelievo con il bancomat della vittima. E' possibile che la carta, custodita nel portafogli che l'uomo teneva in auto, gli sia stata sottratta con la forza dalle due minorenni. Negli ultimi tempi sarebbero stati numerosi i prelievi effettuati. Spunta anche la testimonianza di un amico 21enne .
Mirco Sacher "sicuramente non è morto di morte naturale" quindi "ci troviamo davanti ad un decesso che sicuramente è avvenuto per cause estranee e quindi dovuto a terzi", ma "per sapere di più dobbiamo attendere la relazione completa", ha detto il procuratore dei Minori a Trieste, Dario Grohmann, commentando l'autopsia. Mirco Sacher potrebbe essere quindi morto per un'azione combinata di soffocamento e schiacciamento. L'autopsia ha stabilito che il cadavere ha due costole rotte. Secondo voci raccolte in ambienti investigativi, si ipotizza che una ragazza forse gli teneva le mani sul collo dalle spalle e l'altra gli è saltata addosso dal davanti. Forse mentre l'uomo era a terra.
Testimone: "Non hanno mai parlato di una tentata violenza" - "Sono scettico sulla possibilità che le ragazze siano state vittima di una tentata violenza sessuale", nel viaggio "fatto insieme, in treno, domenica notte, da Venezia a Pordenone, non hanno mai parlato apertamente di questa presunta aggressione, che le avrebbe dipinte, anche ai nostri occhi, come vittime e per la quale avrebbero avuto tutta la nostra comprensione". A parlare è Sonny Rizzetto, il 21enne di Pordenone che con un amico di 18 anni, ha convinto le minorenni a costituirsi ai carabinieri di Pordenone.
"Volevano passare un pomeriggio da sballo" - "Le due studentesse sono state vaghe: ci hanno riferito di un insieme di cose che le hanno portate a consumare l'insano gesto - ricorda Sonny - all'interno di una ricostruzione così incredibile da sembrare soltanto fantasiosa. A cominciare dalla fuga in auto: per accendere l'utilitaria dell'anziano hanno unito i cavi, che presuppone una conoscenza della materia, ma che appare problematica per due quindicenni in preda ai fumi dell'alcool". Alcol che, per Rizzetto, potrebbe aver giocato un ruolo determinante: "Prima di andare in quel luogo appartato - ha fatto sapere il ragazzo, riferendo le frasi delle ragazzine - assieme all'anziano erano andate in un supermercato per comprare dei super-alcolici, che intendevano consumare proprio in una località lontana da occhi indiscreti. Un pomeriggio di sballo: questo era l'obiettivo che stavano perseguendo".
Le ragazze: "Sembrava di essere in un videogame" - A quel punto, la situazione sarebbe degenerata: "Non posso dare giudizi", conclude Rizzetto, che oggi sarà chiamato a verbalizzare le sue dichiarazioni in Questura a Udine, dopo averle già formalizzate domenica notte ai Carabinieri di Pordenone. Sonny poi riporta la frase ripetuta più volte da una delle due ragazze: "Sembrava di essere nel GTA, il videogame. Ci siamo sentite come l'eroe del gioco".
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Perde credito l'ipotesi del tentato stupro - Il quadro clinico riscontrato nel corso dell'autopsia è complesso e poco chiaro, esito di una dinamica non semplice. Si attendono a questo punto le perizie tossicologiche. Entro trenta giorni dovrebbero essere completate le analisi istologiche. Secondo fonti investigative, l'ipotesi di violenza sessuale perde credito. Anche i conoscenti lo difendono e lo definiscono solo e riservato ma sempre disponibile con tutti, soprattutto con una delle quindicenni che considerava una nipote. Tanto da essere solito a favori e doni, a lei come all' amica.
Le indagini - Intanto accertamenti saranno compiuti nell'ambito delle indagini per verificare dai filmati delle telecamere degli istituti di credito dove sono stati compiuti prelevamenti con il bancomat di Sacher, prima della sua morte, se ad effettuare l'operazione sia stato l'uomo stesso o altre persone. Lo ha anticipato il procuratore capo della Procura dei minori a Trieste, Dario Grohmann, confermando che "dopo la morte di Sacher è stato fatto un prelievo con la sua carta".
L'uomo aveva una certa disponibilità economica, elemento che, insieme con altri aspetti della persona e del suo rapporto con le adolescenti, sposta l'asse delle indagini dal movente sessuale ad altri di natura diversi, tra i quali quello della pista economica. "Fin da subito non ci siamo limitati all'ipotesi dell'aggressione sessuale", ha specificato il procuratore Grohmann ribadendo che, al momento, "non ci sono elementi per sostenere che ci sono altri soggetti coinvolti".
Intanto sono state poste sotto sequestro dagli investigatori le pagine Facebook delle due 15enni. Con ogni probabilità verrà nominato un consulente incaricato di analizzare le caselle delle due ragazzine alla ricerca di indizi utili per ricostruire la vicenda, almeno nei suoi contorni. Da quanto si è appreso, almeno una delle due ragazze avrebbe usato il social network con grande assiduità; meno l'altra. Gli investigatori ritengono che le due adolescenti possano aver affidato al loro diario on-line pensieri e confidenze utili alle indagini.