DELITTO SACHER

Sacher, le due 15enni trasferite fuori regione

Troppo clamore sul delitto di Udine, le due ragazze andranno altrove. Intanto sono stati individuati i due possibili testimoni

12 Apr 2013 - 23:43
 © Dal Web

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Le due 15enni accusate dell'omicidio di Mirco Sacher sono state trasferite dalla struttura protetta per i minori di Trieste ad una comunità fuori regione. Lo ha disposto il gip Laura Raddino. Le ragazze hanno bisogno di allontanarsi dal clamore suscitato dalla vicenda. Intanto, sono stati individuati l'uomo che ha dato loro un passaggio fino a Vicenza e il giovane che ha prestato loro il cellulare per fare una telefonata a un amico.

Gli avvocati di una delle due ragazze, i legali Federica Tosel e Luigi Francesco Rossi, hanno preso contatti con Giuseppe Sartori, professore ordinario di Neuroscienze cognitive e neuropatologia clinica all'Università di Padova. La difesa gli chiederà una consulenza "per individuare possibili strumenti per far riemergere un ricordo indenne da suggestioni". Sartori è noto per aver redatto una perizia che portò la Corte d'Assise d'Appello di Trieste a ridurre la pena di un omicida perché giudicato "vulnerabile geneticamente".

Testimone: ho prestato solo il cellulare - "Ho incontrato le ragazze in stazione a Vicenza. Ho solo prestato il cellulare per fare una telefonata". Contattato dalla polizia, il titolare dell'utenza da cui le due ragazzine avrebbero telefonato domenica a un amico avvisando di essere a Vicenza, ha fornito la sua versione. Si tratterebbe di un giovane, poco più che maggiorenne. Il ragazzo verrà sentito in Questura come persona informata sui fatti. Alla stazione di Vicenza le due ragazzine, per loro stessa ammissione, avrebbero anche fumato uno spinello. Non ci sono evidenze, invece, che le due abbiano fumato prima del delitto.

Quei prelievi sospetti - A ogni ora che passa perde sempre più consistenza l'ipotesi della reazione a un approccio sessuale non gradito e il movente va cercato nell'ambito economico. Ne sono sempre più convinti gli inquirenti. In attesa di ottenere dalla banca tutta la documentazione, a ritroso fino al 2011, gli investigatori hanno cominciato a passare al setaccio le carte rinvenute nell'abitazione dell'uomo. L'obiettivo è di scoprire eventuali analogie, in analoghi periodi dell'anno, a quegli strani prelievi, da 150 euro al colpo, che si erano intensificati nell'ultimo periodo, al punto tale che le uscite erano superiori ai 1.300 euro percepiti come pensione mensile.

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