La procura di Torino ha aperto un'indagine in Regione per peculato e truffe sui fondi pubblici. Il presidende va dai pm per difendersi
© Ansa
La guardia di finanza ha notificato gli avvisi di garanzia nell'ambito dell'inchiesta sull'uso dei fondi pubblici da parte dei gruppi politici della Regione Piemonte. I consiglieri indagati sarebbero 52 su 60. Peculato, finanziamento illecito dei partiti e truffa le accuse ipotizzate a vario titolo. Tra gli indagati c'è anche il presidente della Regione Roberto Cota che si è già recato in procura.
Gli accertamenti dei gruppi composti da un solo consigliere erano già stati presi in esame alcuni mesi fa quando erano stati inseriti nel registro degli indagati Eleonora Artesio (FdS), Andrea Stara (Inisieme per Bresso), Michele Giovine (Pensionati per Cota) e Maurizio Lupi (Verdi Verdi). Nei prossimi giorni invece saranno ascoltati i rappresentanti di tutti i gruppi politici composti da almeno due consiglieri. L’inchiesta della Procura di Torino è coordinata da Andrea Beconi, procuratore aggiunto, e condotta dai sostituti procuratore Giancarlo Avenati Bassi e Enrica Gabetta.
Indagato Cota, "Ho chiarito tutto" - Il presidente della regione Roberto Cota, coinvolto nell'indagine, ha dichiarato: ''Mi sono già recato spontaneamente dai pm per chiarire la mia posizione'', proclamando poi la sua innocenza: ''Non un euro è finito sul mio conto corrente e in questo senso la Procura non ha mosso contestazioni''.