Ordinanza di molti sindaci nel Barese: "Motivi di sicurezza". Cassano: "Lascateli giocare"
Se nasci a Bari, non potrai giocare a calcio. Il nuovo Cassano? Cercatelo altrove, perché i bambini che si "lasciano eccitare" da quella magica sfera rischiano di far pagare ai propri genitori multe da 25 a 500 euro. Sembra paradossale, ma è così. I sindaci di molti paesi nel Barese, infatti, hanno emesso un'ordinanza che impedisce ai giovanissimi di fare schiamazzi e disturbare la quiete pubblica. Al parco come in strada. Precluso, quindi, giocare a pallone se non con una palla di pezza o di spugna, a pallavolo, a "campana" ma anche a "bandiera". Liberissimi, invece, di giocare a biliardo.
L’ordinanza, a quanto pare, mira ad educare i cittadini al fatto che le piazze sono un luogo di aggregazione e di confronto e non campi di calcio. A Bitetto è stato rivelato che "sul territorio comunale si manifestano comportamenti che contrastano con la fruibilità del patrimonio civico e di tutto il contesto urbano; visto l’art 16 comma 2 della Legge n. 689/81, così come modificato dall’art 6 della Legge 24/07/2008, n. 125, è vietato: giocare a pallone".
Chi proprio non ci sta è Antonio Cassano che per protestare ha preso carta e penna e ha scritto una lettera al Corriere della Sera: "Io per strada sono diventato quello che sono oggi. Per un bambino, giocare a pallone in strada o al parco è una cosa assolutamente necessaria. I bambini devono poter esprimere quelli che sono i loro talenti. E per di più non fanno niente di male, si divertono e basta. Lasciateli giocare!". Per una volta, il fuoriclasse di Bari Vecchia ha dimostrato di essere il più maturo di tutti.