Era stato colpito da un malore per uno scompenso cardiaco il 1° maggio. Il 4 gennaio aveva vissuto la tragedia del figlio Vittorio, scomparso a Los Roques in Venezuela
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Addio ad Ottavio Missoni. Il celebre stilista è morto all'età di 92 anni, nella sua casa di Sumirago, in provincia di Varese. Sono stati i famigliari a dare la notizia. Missoni era stato ricoverato il 1° maggio in seguito a un malore e dimesso qualche giorno dopo.
Il malore ai primi di maggio - L'imprenditore, padre di Vittorio scomparso a Los Roques, era stato ricoverato a causa di uno scompenso cardiaco e di insufficienza respiratoria accusato nella sua villa a Sumirago. Lo stilista è morto all'alba probabilmente a causa degli stessi problemi. Accanto aveva la moglie Rosita e tutta la famiglia. La scorsa settimana era stato subito dimesso dall'ospedale perché aveva voluto tornare a casa, ma le sue condizioni restavano serie. In questi ultimi giorni appariva molto abbattuto per il suo stato di salute, ma non c'erano avvisaglie di un'imminente fine. Tanto che ieri aveva voluto vedere in televisione un incontro di tennis. Le sue condizioni sono peggiorate durante la notte.
L'incidente del figlio Lo stilista aveva seguito con apprensione le ricerche, finora vane, del figlio Vittorio, scomparso il 4 gennaio a Los Roques, in Venezuela, mentre stava viaggiando su un aereo da turismo con la compagna e una coppia di amici. Dalla tragedia che lo aveva molto colpito non si era mai ripreso, anche se non ne aveva mai voluto parlare.
Lo studio e l'atletica leggera - Nato nel 1921 a Ragusa, nell'allora regno di Jugoslavia, da padre di origine giuliana (l'omo de mar Vittorio Missoni, capitano, figlio di un magistrato) e madre dalmata (Teresa dè Vidovich, di antica e nobile famiglia di Sebenico), si trasferisce all'età di sei anni a Zara, dove trascorre la giovinezza fino al 1941. In gioventù Ottavio divide il suo tempo tra lo studio e l'atletica leggera, in cui conquista otto titoli nazionali. Una passione che ha continuato a coltivare fino dopo gli 80 anni, partecipando a competizioni di atletica.
La famiglia - Alle Olimpiadi di Londra, nel 1939, conosce la connazionale Rosita Jelmini, che diventerà sua moglie. Dopo aver combattuto la guerra e aver trascorso 4 anni in un campo di prigionia in Egitto, torna in Italia, a Trieste. Il 18 aprile 1953, sposa Rosita Jelmini che gli darà, nel 1954, il loro primo figlio, Vittorio, cui seguiranno Luca nel 1956 e Angela nel 1958. La prima nipote, Margherita, figlia di Angela, nasce nel 1983.
La maglieria, passione condivisa con la moglie La famiglia della moglie possiede una fabbrica di scialli e tessuti ricamati a Golasecca, in provincia di Varese. Missoni a Trieste aveva nel frattempo aperto un laboratorio di maglieria, in società con un amico, il discobolo Giorgio Oberweger. Con la moglie avvia un'attività a Gallarate, in un capannone in affitto. Successivamente i due sposi spostano l'intera produzione artigianale a Sumirago, che diventa il quartier generale Missoni sia come domicilio familiare che come sede lavorativa. Seguono 50 anni di successi e riconoscimenti nel mondo. Nel 1986 Ottavio Missoni viene insignito dell'onorificenza di Commendatore della Repubblica.