Il difensore del presidente del Pdl al processo Ruby, Niccolò Ghedini: "Richiesta di condanna altissima, troppi sei anni per il fatto contestato"
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Dopo che nel processo Ruby il pm di Milano, Ilda Boccassini, ha chiesto la condanna a sei anni per Silvio Berlusconi, l'avvocato difensore del leader Pdl, Niccolò Ghedini, ha commentato: "E' una richiesta molto alta, altissima se rapportata al fatto storico contestato".
Berlusconi: "Contro di me pregiudizio e odio" - Silvio Berlusconi affida a una nota il commento della richiesta di condanna a suo carico nel processo Ruby. "Non mi è stato possibile ascoltare la requisitoria. Ho letto le agenzie", si legge. "Che devo dire? Teoremi, illazioni, forzature, falsità ispirate dal pregiudizio e dall'odio, tutto contro l'evidenza, al di là dell'immaginabile e del ridicolo. Ma tutto è consentito sotto lo scudo di una toga. Povera Italia!", conclude il leader Pdl.
Ghedini: "E' diritto dei parlamentari seguire le udienze" - Il palazzo di Giustizia è un luogo aperto al pubblico e non c'e' stata nessuna invasione o forma di violenza e non c'e nulla di strano, anzi e' un diritto, anche per i parlamentari assistere a una udienza''. Cosi', rispondendo ai cronisti, l'avvocato Niccolo' Ghedini ha replicato la pm Boccassini che nella sua requisitoria ha parlato della 'invasione' dei parlamentari del Pdl lo scorso marzo.
Ghedini: "Nessun problema per il governo" - "Non c'è nessun problema e nessun collegamento tra le sentenze e il governo". Così l'avvocato Niccolò Ghedini ha risposto ai cronisti che gli hanno chiesto se la richiesta di condanna a 6 anni di Berlusconi possa influire sulle sorti dell'esecutivo. Analoga risposta Ghedini aveva dato dopo la conferma della condanna a 4 anni nel processo d'appello sui diritti tv Mediaset a carico di Berlusconi.
Cicchitto: "Si vuole l'assassinio mediatico" - ''Una requisitoria, quella della dottoressa Boccassini, nella quale c'è un paradossale squilibrio fra l'obiettivo politico che è di prima grandezza, quello di spazzar via Berlusconi dalla scena politica italiana, e lo strumento usato che consiste in un occhio che cerca attraverso il buco della serratura di scrutare i particolari più pruriginosi e piccanti della vita privata dello stesso Berlusconi''. Lo ha affermato Fabrizio Cicchitto. ''Comunque - aggiunge - è mai possibile che questi cultori così appassionati e talora spesso così fanatici dell'uso politico della giustizia vogliano basare la loro intenzione di rivoluzionare la vita politica italiana attraverso l'assassinio per via mediatico-giudiziaria del leader del centrodestra per il quale hanno votato oltre 9milioni di italiani, fondando tutta l'operazione sulla per nulla provata ipotesi che egli abbia compiuto qualche atto sessuale con Karima El Mahroung?".
Capezzone: "Boccassini ha gettato la maschera" - "La dottoressa Boccassini ha gettato la maschera. La sua ricostruzione, basata sul 'non poteva non sapere', è assolutamente fragile, inconsistente, e smentita dall'andamento del processo e dai testimoni-chiave. La richiesta contro Silvio Berlusconi appare dunque spropositata, assurda e surreale''. Lo dice Daniele Capezzone, Presidente della Commissione Finanze della Camera e Coordinatore dei dipartimenti Pdl. ''E' evidente - spiega - che l'ala militante della magistratura vorrebbe Silvio Berlusconi fuori dalla politica. Non riuscendo a batterlo nelle urne, in campo aperto e con metodo democratico, si cerca dunque di 'sopperire' per via giudiziaria".
Matteoli: "Parole e toni pm provano pregiudizio politico" - "La condanna richiesta condita dall'interdizione perpetua è lunare ma gli argomenti, le parole e i toni utilizzati dal pm Boccassini per giustificarla sono inaccettabili. Esse sono la prova del pregiudizio contro Berlusconi e di una persecuzione politica intollerabile. Appare evidente che non si vogliano colpire eventuali reati ma eliminare un nemico politico abbattendolo per sempre". Lo dichiara il senatore del Popolo della Libertà, Altero Matteoli.
Brunetta: "Processo farsa" - ''Non ci sono rischi per il governo dal processo Ruby. Le farse non intaccano le cose serie, come l'Imu o l'occupazione giovanile''. Lo ha detto il capogruppo del Pdl alla Camera, Renato Brunetta, parlando con i giornalisti a Montecitorio. ''Quello su Ruby è un processo farsa, fatto sul nulla. Un dispendio di denaro, con tratti razzisti nella requisitoria - ha proseguito -. Che l'Italia debba fermarsi per questo processo, è lunare. Speriamo che ci sia un giudice a Berlino, perché a Milano non c'è". Tuttavia ''non ci sarà nessun fallo di reazione da parte nostra - ha aggiunto il capogruppo -. Altri hanno fatto falli, Sel, 5 Stelle e i teppisti a Brescia".
Romani a Tgcom24: "Tutti sbigottiti, riformare la giustizia" - "Siamo tutti sbigottiti. Abbiamo i due soggetti dell’indagine che negano che questi fatti siano accaduti, quindi il processo è singolare. Poi c’è stato certamente un accanimento e penso anche una spesa da parte della Procura di Milano con le intercettazioni fatte per cercare di capire cosa succedesse ad Arcore. Tutti ci auguriamo che ci sia un giudice a Berlino che possa far chiarezza e verità su questa vicenda". Queste le parole di Paolo Romani (Pdl) ospite di "Checkpoint", la rubrica di Tgcom24. "Il problema giustizia - ha aggiunto - non intacca e non intaccherà la posizione del Pdl al governo e la possibilità di sopravvivenza del governo stesso. Forse è il momento di fare una grande riforma della giustizia. È un tema che potremmo mettere tranquillamente sul tavolo".