Ma il leader del Pdl consegna una memoria: "Soldi erano il prestito per un amico in difficoltà"
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Silvio Berlusconi è stato sentito nel pomeriggio dai magistrati romani nell'ambito dell'inchiesta sulla presunta estorsione che avrebbe subìto dall'imprenditore barese, Giampaolo Tarantini. Il leader del Pdl è stato ascoltato per circa tre ore nella veste di testimone indagato in procedimento connesso e per questo era assistito dai suoi avvocati. L'indagine verte su 500mila euro che Berlusconi avrebbe versato a Tarantini, tramite Valter Lavitola.
"Soldi a un amico" - Lo stesso Berlusconi nel corso dell'atto istruttorio avrebbe depositato un'ulteriore memoria, dopo quella di qualche mese fa, in cui, in sostanza ribadirebbe di aver dato il denaro all'imprenditore barese ritenendolo "un amico in difficolta'''. Lo stesso Tarantini ha sempre sostenuto che quel denaro era stato a lui destinato per riprendere la sua attività.
Il sospetto degli inquirenti romani è che dietro quella dazione, risalente al periodo marzo-luglio del 2011, possa celarsi un'estorsione. Per lo stesso episodio, ma con riferimento all'ipotesi che i 500mila euro fossero destinati a Tarantini per indurlo a rendere una falsa testimonianza sul caso escort, sta procedendo la Procura di Bari.
Nel fascicolo della Procura di Roma sono indagati per estorsione, oltre a Tarantini, anche la moglie di quest'ultimo, Angela Devenuto, due collaboratori dell'imprenditore e lo stesso Valter Lavitola.