Il comandante nell'udienza preliminare chiede di accertare i fatti: "Serve una nuova perizia"
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''Anni di mia esperienza di navigazione sicuramente hanno determinato l'evacuazione di oltre 4.000 persone. Quindi non è stata la mano del buon Dio. O si dice che è stato un miracolo, o che sono state determinanti le mie scelte''. Così il comandante Francesco Schettino a Grosseto nell'udienza preliminare sul processo sulla Costa Concordia. ''Dall'inizio ho depositato 150 pagine di interrogatorio di garanzia dove spiego queste cose''.
Per il comandante solo un nuova perizia "è l'unica cosa che bisogna fare per accertare i fatti, la verità". Per questo la sua richiesta di un nuovo incidente probatorio sugli apparati della nave Costa Concordia. ''Io non sono vittima di nulla e ho l'obbligo morale di omaggiare la memoria dei morti e la dignità dei vivi - aggiunge al termine dell'udienza preliminare - Credo nella professionalità di questo processo e confido nella giustizia e nella magistratura, chiedosemplicemente che sia data la possibilità di chiarire, di spiegare le scelte e del perché sono state compiute. Spiegarle come ho fatto dal primo momento''. L'udienza è stata aggiornata dal gup al 23 maggio.