A ottobre il capobanda, Francesco Leone, rapì il tesoriere di Silvio Berlusconi, e sua moglie
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Il gup di Milano, Chiara Valori, per il sequestro del tesoriere di fiducia di Silvio Berlusconi, Giuseppe Spinelli, e la moglie, ha inflitto pene dagli 8 anni e 8 mesi ai 4 anni e 8 mesi, a Francesco Leone, e ai sui tre complici albanesi. Il giudice ha riqualificato il reato da sequestro a scopo di estorsione a sequestro semplice in continuazione con violenza privata. La richiesta presentata dal pm Paolo Storari per Francesco Leone era di 16 anni.
Il risarcimento versato al Centro Aiuto Vita - Francesco Leone, nell'ambito del processo con rito abbreviato, ha anche versato 14.500 euro a titolo di risarcimento nei confronti delle parti offese, cioè Spinelli, sua moglie e l'ex premier. Il denaro è stato versato al Centro Ambrosiano di Aiuto alla Vita su proposta proprio di Berlusconi, Spinelli e della moglie che hanno così rinunciato alla cifra. Stando alle indagini del procuratore aggiunto Ilda Boccassini e del Pm Paolo Storari, la banda capeggiata da Leone, pregiudicato barese, sequestrò l'ex tesoriere di fiducia di Berlusconi e la moglie, tenendoli chiusi nella loro casa a Bresso (Milano), per circa 11 ore, e poi li liberò senza aver ottenuto alcun riscatto.
Gup: non vi fu estorsione - Il sequestro, secondo il gup, non fu a scopo di estorsione. Il magistrato ha infatti derubricato il reato inizialmente contestato dalla procura come sequestro di persona a scopo di estorsione in sequestro semplice.
Gli arresti un mese dopo i fatti - I rapitori, attraverso Spinelli, avevano chiesto all'ex capo del governo 35 milioni di euro in cambio di documenti da loro definiti 'interessanti', in quanto, a loro avviso, avrebbero potuto ribaltare la sentenza sul Lodo Mondadori. Carte e file che in realtà non esistevano. Dopo il rilascio, il ragioniere si recò subito ad Arcore per parlare con Berlusconi e l'avvocato Niccolò Ghedini e, dopo essere rincasato, venne trasferito con la moglie dagli uomini della scorta dell'ex premier in un posto considerato sicuro. La denuncia del rapimento, avvenuto tra il 15 e il 16 ottobre, venne fatta solo il giorno seguente, il 17 ottobre. Il 19 novembre scattarono poi gli arresti tra cui quello di Leone e dei tre albanesi Ilirjan e Laurenc Tanko e Marjus Anuta.