DOPO IL CASO JOLIE

Tumori ed effetto Jolie, Veronesi: "E' una follia la rimozione preventiva della prostata"

Dopo l'attrice, un manager britannico ha deciso di sottoporsi all'operazione per evitare la malattia

20 Mag 2013 - 16:53
Umberto Veronesi © Ansa

Umberto Veronesi © Ansa

Dopo che Angelina Jolie si è fatta rimuovere il seno per evitare il tumore, e dopo il caso di un manager londinese che si sarebbe fatto asportare la prostata per lo stesso motivo, Umberto Veronesi ha giudicato "folle" la scelta di quest'ultimo. "Un'operazione del genere - ha detto l'oncologo di fama internazionale - crea disturbi e mille problemi". Diversa la situazione per le donne, ha aggiunto il medico, spiegando che è bene analizzare caso per caso.

"Si tratta - ha continuato Veronesi riferendosi al problema "al femminile" - di una scelta psicologica che va fatta singolarmente. Se l'idea del cancro che incombe impedisce di vivere serenamente, allora è percorribile la strada della mastectomia radicale. Ma se non ci sono ansie eccessive, e la donna può scegliere, allora obiettivamente ci sono più vantaggi con i controlli periodici".

La questione prostata però, avverte il chirurgo, è molto differente: "Togliendola si può diventare anche impotenti, quindi è un intervento più serio della mastectomia. Svuotare le ghiandole mammarie e sostituirle con due protesi, dal punto di vista chirurgico è una banalità, ma per la prostata è completamente diverso. Non lo consiglierei proprio. Meglio la sorveglianza attiva, quindi, perché se viene fuori un piccolo tumore si opera, e si guarisce nel 95% dei casi".

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