Sentenza del gup di Firenze accolta con soddisfazione dai familiari delle vittime: "Ora i mandanti"
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Il gup di Firenze ha condannato all'ergastolo il pescatore siciliano, Cosimo D'Amato, di 68 anni, accusato di aver fornito il tritolo per le stragi mafiose del '93 di Roma, Firenze e Milano. Ad accusarlo anche il pentito Spatuzza. Inoltre, D'Amato è indagato dai pm di Caltanisetta con l'accusa di aver fornito l'esplosivo per l'attentato di Capaci. Il condannato dovrà risarcire ministeri, familiari delle vittime, Comune di Firenze e Regione Toscana.
Il processo si è svolto con rito abbreviato. Il gup di Firenze lo ha condannato per tutte le stragi in continente, tranne che per l'attentato a Maurizio Costanzo. "Si è completato un lavoro", hanno commentato i magistrati Giuseppe Nicolosi e Alessandro Crini che hanno sostenuto l'accusa al processo al pescatore siciliano.
Familiari soddisfatti: "E ora i mandanti" - "Un altro mafioso all'ergastolo, siamo soddisfatti, ci auguriamo che non ce ne siano altri impuniti. Per chiudere il cerchio mancano i mandanti esterni". E' il commento di Giovanni Maggiani Chelli, presidente dell'Associazione dei familiari delle vittime della strage dei Georgofili. "I processi, anche questo - ha aggiunto - dimostrano che Spatuzza è attendibile. L'unica punta di rammarico è che, con la condanna con il rito abbreviato, D'Amato non avrà il 41bis e, con ogni probabilità, troverà il modo di alleviare l'ergastolo".
Comune di Firenze: "Disegno criminale delineato" - "Il disegno criminale a questo punto appare delineato", ha detto l'assessore all'educazione e legalità del Comune di Firenze, Cristina Giachi. "Adesso - ha aggiunto - resta da aspettare l'esito del processo palermitano sulla cosiddetta trattativa Stato-mafia". "La nostra presenza oggi - ha concluso l'assessore - è di vicinanza ai familiari delle vittime, che sono soddisfatti nel veder riconosciuta una nuova responsabilità sulle stragi del 1993".