Primi esiti dell'autopsia. Un corteo è sfilato per le strade per ricordare la 16enne uccisa dal fidanzato violento. Il padre della giovane: "La picchiava e non le dava pace". La madre: "Anche il ragazzo è una povera vittima"
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Scuole superiori chiuse a Corigliano Calabro, in provincia di Cosenza. Gli studenti hanno organizzato un corteo in segno di solidarietà con Fabiana Luzzi, la giovane bruciata viva dal fidanzato. Il corteo è partito dall'istituto tecnico-commerciale Luigi Palma, che era la scuola frequentata dalla ragazza. La manifestazione si è poi conclusa verso le 13 all'arrivo dei ragazzi sotto casa della vittima.
"La violenza è l'ultimo rifugio degli incapaci" -"La violenza è l'ultimo rifugio degli incapaci": è scritto su uno striscione. E su un altro ancora: "No al femminicidio". In testa al corteo una studentessa con un bouquet di fiori che è stato deposto all'imbocco della stradina alla fine della quale è stato trovato il cadavere di Fabiana. Nello stesso punto, dove il corteo ha sostato alcuni minuti, sono stati lasciati anche alcuni palloncini bianchi a forma di cuore.
"16 anni per sempre" - "16 anni per sempre...riposa in pace piccolo angelo". E' la frase scritta sullo striscione posto in testa al corteo degli studenti. "La tua storia meritava più ascolto", è scritto sullo stesso striscione. E ancora: "Puoi raggiungere solo adesso la tua meta quel mondo diverso che non trovavi mai. Solo che non doveva andare così, solo che ora siamo tutti un po' più soli".
Nastro rosso al polso degli studenti - Hanno tutti un nastro rosso al polso i ragazzi che partecipano al corteo. "Il rosso - ha spiegato uno degli studenti - è il colore dell'amore, quello che vogliano dimostrare nei confronti di Fabiana indossando questo nastro".
Il padre della giovane: "Non le dava pace" - "La picchiava e non le dava pace, io gliel'avevo detto di lasciare quel ragazzo". Sono le uniche parole che il padre di Fabiana, Mario Luzzi, ha rilasciato alla stampa.
La madre: "Anche il ragazzo è una povera vittima" - "Mia figlia ha il diritto di avere giustizia". E' quanto ha detto la madre della 16enne parlando con l'arcivescovo di Rossano-Cariati, Santo Marcianò. La madre di Fabiana ha avuto parole anche per l'aggressore: "Anche lui è una povera vittima. Ma in questo momento abbiamo bisogno di sentire l'affetto della gente. Non vogliamo sentirci soli". La famiglia della ragazza, pur essendo testimone di Geova, ha accettato di ricevere monsignor Marcianò. Il padre accogliendolo in casa lo ha abbracciato e gli ha detto: "Mi ha fatto piacere ricevere la sua visita. Noi ci incontriamo sul valore della vita".
L'abbraccio del vescovo - Il prelato ha poi ricordato un possibile recupero dell'omicida. "Ho parlato - ha spiegato Marcianò - del problema educativo e del profondo disagio del ragazzo che ha compiuto l'omicidio. In modo esplicito ho fatto riferimento al perdono ed ho trovato una reazione positiva nei familiari della ragazza uccisa. Ho voluto affrontare anche il discorso della rieducazione a 360 gradi che va affrontato quando sarà passato il momento del dolore". L'incontro è durato poco più di venti minuti. "Ho visto un clima di grande compostezza - ha detto il presule - e mi rendo conto che ora, piano piano, bisogna riflettere su quanto è accaduto. C'è un bisogno evidente di affetto e per questo motivo che ho garantito ai genitori di Fabiana tutta la mia vicinanza. Ho offerto loro - ha concluso - la totale disponibilità e fraternità ed hanno accettato di buon grado".
"Tutti ti volevano bene tranne uno" - Tra lacrime e applausi il corteo degli studenti è arrivato anche sotto casa dei familiari dove, dal balcone al secondo piano, la madre, circondata da amiche della ragazza e familiari, è uscita per qualche minuto urlando: "Fabiana quanta gente ti voleva bene, solo uno ti odiava. Come era bella mia figlia, ora non posso più vederla, devo solo ricordarla attraverso di voi".
Fabiana ha lottato fino all'ultimo - Fabiana Luzzi ha tentato in tutti i modi di togliere la tanica di benzina dalle mani del fidanzato, più grande di lei di un anno. Quando ha capito le intenzioni del giovane, si è alzata e gli si è buttata addosso, cercando di versare per terra il contenuto della tanica. Poi, probabilmente perché indebolita dalle coltellate, è ricaduta a terra e il 17enne le ha dato fuoco. E' quanto raccontato da D.M. nell'interrogatorio. Il giovane ha spiegato agli inquirenti la dinamica dell'omicidio e gli ultimi istanti di vita della ragazza, che fino all'ultimo, pur ferita, ha cercato di sfuggire alla violenza cieca del suo omicida.
Sul corpo oltre 20 coltellate - Fabiana è stata colpita con oltre 20 coltellate. E' quanto emerso dall'autopsia. Le coltellate, alcune profonde, sono state inferte al torace, all'addome ed alla schiena. Nessuna è risultata mortale, tanto che per i periti è probabile che la giovane, così come raccontato dal ragazzo nell'interrogatorio, fosse viva nel momento in cui è stata bruciata. I medici legali, comunque, si sono presi 40 giorni per il deposito della perizia definitiva.