Giovanni Bruno è stato colpito a morte di fronte al locale che gestiva. Ritrovata a Pinerolo l'auto su cui erano fuggiti i malviventi. Posti di blocco sono stati allestiti in tutto il paese
© Dal Web
Il gestore di un bar, Giovanni Bruno, di 45 anni, è stato ucciso nella notte davanti al suo locale di Pinerolo, nel Torinese. Avrebbe reagito a un tentativo di rapina a opera di due persone, con il volto coperto da passamontagna, che lo hanno ferito a morte con diversi colpi di pistola sparati da distanza ravvicinata.
Bruno, residente a Oasco, piccolo centro non lontano dal locale, era nel suo bar quando, vedendo un uomo con il viso coperto all'entrata, ha cercato di impedirgli l'accesso. La reazione del barista (non era la prima volta che subiva una rapina) ha colto di sorpresa il malvivente. A quel punto è intervenuto il complice che aspettava in auto e che ha sparato a Bruno, uccidendolo. Numerosi i colpi di pistola esplosi con una calibro 22, tre dei quali hanno raggiunto la vittima al petto e alla schiena.
A dare l'allarme sono stati alcuni residenti della zona. Sul posto sono intervenuti i carabinieri e il sostituto procuratore Francesco La Rosa. Già ascoltati alcuni testimoni. Allestiti in tutta la zona posti di blocco e servizi mirati per dare la caccia ai rapinatori, fuggiti dopo la sparatoria. Nella cassa del bar sono stati trovati 4mila euro.
Ritrovata a Pinerolo l'auto dei banditi - E adesso è caccia ai malviventi, che erano fuggiti a bordo di una macchina scura. L'auto, una Peugeot 206, è stata ritrovata a Pinerolo, parcheggiata in via Carmagnola, non lontano dal bar di dell'aggressione. Era stata rubata a Torino. I carabinieri la stanno esaminando alla ricerca di tracce dei banditi.
Sangue nell'auto - Ci sarebbero delle tracce di sangue sulla portiera anteriore sinistra della Peugeot 206. I carabinieri, che hanno ritrovato il mezzo in una zona poco lontana dal luogo, stanno rilevando le tracce per accertare se il sangue appartenga alla vittima o ai malviventi, che con la vittima hanno avuto una colluttazione.
Sono inoltre state esaminate le immagini delle telecamere di sorveglianze del locale, che riprendono però soltanto l'interno del bar. Sarebbe stata ripresa la corsa del barista, già rapinato a marzo, verso l'esterno, forse nel tentativo di spaventare i malviventi. La vittima lascia la moglie e due figli di 7 e 8 anni.
Fiori davanti al bar - Una brava persona, un "grande lavoratore", sempre "allegro e gioioso". Amici e conoscenti descrivono così Giovanni Bruno. Sono molte le persone che questa mattina si sono presentate sul luogo della tragedia, per mettere un fiore davanti al bar del Corso. "Speriamo che li trovino al più presto e che paghino per quello che hanno fatto", dice un amico della vittima in lacrime davanti al bar con la saracinesca abbassata e un cartello con la scritta "chiuso per lutto".