L'uomo, 32 anni, viveva con il fratello invalido e con la madre pensionata. La proprietaria: avevano un altro appartamento e non pagavano il condominio
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Un disoccupato di 32 anni si è ucciso gettandosi dalla finestra di casa a Cairo Montenotte, nel Savonese, dopo avere ricevuto l'avviso di sfratto. Il giovane, originario di Uscio (Genova), viveva con il fratello invalido, che riceveva l'assegno per la sua infermità, e con la madre pensionata. I tre avrebbero dovuto lasciare l'abitazione giovedì.
L'uomo si è lasciato cadere dalla finestra al terzo piano di un palazzo di via Pighini, non lontano dalla caserma dei carabinieri di Cairo Montenotte, e il corpo è finito in un giardino. I soccorritori del 118 e della Croce bianca di Cairo hanno provato inutilmente a rianimarlo. Era stato allertato anche l'elicottero dei vigili del fuoco, ma è stato tutto inutile. Per i carabinieri non ci sono responsabilità da parte di terzi: è stato un suicidio.
Proprietaria: avevano un altro appartamento - La casa era di proprietà di un'amica dello zio del suicida. Avevano ricevuto lo sfratto perché, secondo la proprietaria, da quando vivevano lì, cioè da tre anni almeno, nonostante avessero concordato l'uso gratuito, non pagavano le spese condominiali e neppure le bollette. Per questo motivo la donna aveva cambiato idea e avviato una causa per poter tornare in possesso del suo appartamento visto anche che i tre avevano un appartamento di proprietà a Uscio, il loro paese di origine. A gennaio il tribunale di Savona aveva condannato i tre inquilini all'immediato rilascio dell'alloggio, al pagamento alla proprietaria di 450 euro mensili a partire dal 1 settembre 2010 ovvero dalla data dell'occupazione. L'ufficiale giudiziario si era già presentato una prima volta in via Pighini e la famiglia aveva richiesto un rinvio di 15 giorni per poter effettuare il trasloco nel paese alle spalle di Genova. Il rinvio era stato concesso.
"E' una tragedia - ha detto il sindaco Fulvio Briano -. L'uomo e la famiglia avevano mantenuto la residenza nel Genovese e per questo motivo il Comune aveva le mani legate perché noi possiamo aiutare solo i residenti. La situazione è davvero difficile anche per i cairesi. E' un'emergenza sociale senza fine".
"Proprio questa settimana sono in corso le procedure di sfratto per altre due famiglie che hanno bambini piccoli", ha aggiunto il sindaco. Intanto la salma dell'uomo, all'obitorio, è ora a disposizione della magistratura di Savona.