Alla base del delitto probabilmente una vincita al videopoker. La vittima fu arrestata per droga
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Un muratore di 44 anni, Francesco Daniele, residente a Crescentino, nel Vercellese, ma originario di Vibo Valentia, è stato ucciso con un colpo di pistola al torace. Il cadavere dell'uomo era in una boscaglia in località Cascine di Verrua Savoia, al confine tra le province di Torino e Vercelli. Per l'omicidio è stato fermato un uomo di 43 anni. Secondo gli inquirenti, alla base del delitto potrebbe esserci una vincita al videopoker.
L'auto trovata dal figlio - Della vittima si erano perse le tracce domenica sera, quando non era rientrato a casa. A dare l'allarme è stata la moglie, che lunedì mattina ne ha denunciato la scomparsa. Daniele aveva lasciato la sua auto, una Volkswagen Golf di colore grigio, parcheggiata davanti ad un bar di Crescentino, dove era stato visto l'ultima volta. Ad accorgersi che la vettura era ancora lì è stato il figlio della vittima, al rientro a casa dopo essere stato a scuola per una prova dell'esame di terza media.
Tre anni fa l'arresto per droga - L'inchiesta è condotta dal pm Patrizia Gambardella, che ha disposto l'autopsia. Il delitto potrebbe essere legato a un'ingente vittoria al videopoker da parte della vittima. L'unico precedente con la giustizia, una vicenda legata alla droga, risalirebbe al 2010, quando il muratore era stato arrestato dai carabinieri di Crescentino.
Dubbi sulla dinamica dell'omicidio - Secondo gli inquirenti, la vittima potrebbe essere stata uccisa in un altro luogo e poi il suo corpo abbandonato poco distante da una riva del fiume Po, seminascosto dalla vegetazione, dove è stato trovato da un passante. Gli accertamenti dovranno anche dare una risposta al particolare dell'apparente lesione al capo: il muratore potrebbe essere stato picchiato prima di essere ucciso con il colpo di pistola, oppure la ferita potrebbe essere stata generata quando l'assassino, o gli assassini, si è liberato del corpo nella boscaglia vicino al fiume.