"Averla conosciuta ha trasformato la mia vita in un film dell'orrore"
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"Incontrare Amanda è stato come essere colpiti da un fulmine. Abbiamo avuto una relazione molto veloce e molto intensa. La nostra vita sessuale certamente non era noiosa". Raffaele Sollecito, in un'intervista al Sun, svela i retroscena della sua storia. "Lei sul sesso ne sapeva decisamente più di me, io ero poco esperto". Quanto all'ultimo incontro a New York: "Con quello che abbiamo passato, è ovvio avere ancora un legame così intenso".
"Parlavamo delle nostre fantasie sessuali e ci dicevamo cose ci piaceva e cosa fare. Penso però che fosse del tutto normale". Del suo processo ha un'idea molto chiara: "Credo di essere finito in un film dell'orrore dove tutti vogliono un seguito. L'accusa non ha portato una vera prova a nostro carico, sembra solo una sfida personale nel trascinarmi all'inferno. Sembra una guerra. Io avevo 23 anni e avevo appena incontrato una ragazza fantastica e mi sono ritrovato in questo caos senza senso".
Ma la vera vittima è Meredith, uccisa senza che il delitto sia stato veramente risolto. "Non la dimenticherò mai - dice Sollecito -. E' stato terribile quello che è successo, ma io non sono responsabile per la sua morte. Rudy Guede è già stato condannato, mi spiace che la famiglia pensi che c'entriamo anche noi. Un giorno vorrei visitare la sua tomba".