La Procura di Forlì ha ipotizzato il reato di omicidio colposo per i due medici sportivi: a causa della patologia cardiaca, il pallavolista non avrebbe potuto praticare l'attività agonistica
La Procura di Forlì ha chiesto il rinvio a giudizio per i due medici che rilasciarono l'idoneità sportiva a Vigor Bovolenta: l'accusa ipotizzata è di omicidio colposo. Il pallavolista morì in campo durante una trasferta della sua Softer a Macerata, il 24 marzo 2012, match valido per il campionato di B2.
In base agli accertamenti, il 37enne soffriva di una grave coronaropatia, una patologia incompatibile con l'attività agonistica: già nel 2000, delle anomalie cardiache lo avevano tenuto lontano dal parquet per quattro mesi. In base ai documenti trasmessi dalla Procura di Macerata, che aveva avviato l'inchiesta subito dopo il decesso, fu dunque il rilascio del certificato la causa della morte, più che la mancanza del defibrillatore a bordo campo. Bovolenta ha lasciato la moglie, Federica Lisi, e cinque figli: il più piccolo è venuto alla luce dopo la sua morte.