Secondo gli inquirenti una vigilessa e un sindacalista erano nel mirino di Giuseppe Pegoraro, l'uomo che ha tentato di uccidere il sindaco Laura Prati e il suo vice
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Una lista della spesa, così gli inquirenti hanno descritto il foglietto trovato addosso a Giuseppe Pegoraro, l'ex vigile di Cardano al Campo che ha tentato di uccidere il sindaco Laura Prati e il suo vice Costantino Iammetti. In quel foglio c'erano i nomi degli altri obiettivi della sua lucida follia, una sua collega vigilessa ma anche un sindacalista, politici di sinistra, giudici, finanzieri e la stampa. Tutti colpevoli, secondo Pegoraro, di aver "partecipato" alla sua espulsione dopo la condanna per truffa.
Braccato come Rambo - L'assalto al Municipio di Cardano al Campo era solo una parte del folle progetto di vendetta pensato da Giuseppe Pegoraro. Dai primi accertamenti, emersi dopo l'arresto e l'interrogatorio dell'ex vigile urbano, l'idea di Pegoraro era quella di continuare la guerriglia nei boschi intorno a Cardano al Campo, vivendo praticamente da uomo braccato, deciso a battersi fino alla fine. Non è quindi un caso che nell'abitazione dell'uomo sia stato trovato un testamento redatto ad hoc e un archivio della vicenda giudiziaria che è stata all'origine della furia vendicatrice del vigile fuori servizio.
Timbrava i cartellini per i colleghi assenteisti - In cambio di piccole somme di denaro timbrava il cartellino al posto di colleghi assenti che, in questo modo, risultavano regolarmente in servizio e potevano lasciare l'ufficio prima dell'orario di lavoro. Per questo l'ex agente della polizia locale Giuseppe Daniele Pegoraro nell'ottobre del 2012 era stato condannato per truffa e peculato insieme ad altri sei dipendenti del Comune in provincia di Varese. Nelle scorse settimane l'uomo era stato sospeso per sei mesi dal servizio e in seguito alla decisione presa dalla commissione disciplinare del Comune ha covato quei rancori che lo hanno portato a compiere il folle gesto.
In casa aveva un arsenale regolare - Nella sua macchina oltre alle due pistole semiautomatiche, calibro 7.65, aveva una carabina con un'ottica di precisione e un fucile da caccia oltre ad una quantità impressionante di munizioni. Dopo la condanna gli era stata sequestrata l'arma d'ordinanza ma nessuno gli aveva tolto le armi che era legalmente abilitato a detenere. Alcuni testimoni, infatti, parlano di un'intera collezione di pistole e fucili.
Il bollettino medico - La prognosi per il sindaco di Cardano al Campo, Laura Prati e il suo vice, Costantino Iametti, resta riservata, ma entrambi sarebbero fuori pericolo. La donna è stata raggiunta da un colpo all'addome ed è stata operata nell'ospedale di Gallarate, Iametti invece è stato ricoverato e operato a Varese dopo essere stato ferito anch'egli all'addome oltre che a un braccio e alla testa.