L'autore del gesto, 34enne incensurato, ha commentato: "Solo una bravata". Sarà denunciato
Insolito spettacolo per i milanesi che passavano per piazza Duomo all'alba. Un paracadutista di 34 anni, Maurizio Di Palma, si è lanciato dalla stessa cattedrale per atterrare in piazza. L'uomo, incensurato e dedito a iniziative estreme, si è poi sganciato ed è fuggito scendendo nella stazione della metropolitana. Il giovane, individuato nel pomeriggio, ha confermato che il gesto è stato solo "una bravata". La polizia ha bloccato tre persone.
Si tratta di tre italiani (2 donne e un uomo) di età compresa fra i 30 e i 35 anni, che farebbero parte di un'associazione di agonisti, dedita ad azioni eclatanti e collegati a una linea di abbigliamento sportivo: il marchio era impresso sull'ala del paracadute. I tre avevano con sè macchine fotografiche e telecamere, e sembra che una web-cam fosse montata anche sul caschetto del paracadutista. La polizia non esclude che il giovane che si è lanciato sia riuscito a rimanere all'interno della cattedrale dalla sera precedente.
Al trentaquattrenne gli investigatori della polizia sono giunti dopo aver sentito a lungo i giovani. I tre avevano negato di conoscere il paracadutista, ma poi messi alle strette hanno ammesso di fare parte del suo gruppo dedito ad azioni agonistiche estreme come il base-jumping.
Sorpresa all'alba - Il giovane è atterrato improvvisamente alle 6.15, lasciando sbigottiti i pochi passanti e gli operatori delle forze dell'ordine che presidiano la piazza. Subito dopo, però, si è capito che l'uomo si era lanciato dal Duomo.
Ora verrà denunciato - L'autore della bravata, che ha confermato di non aver alcuna finalità politica o pubblicitaria, verrà denunciato all'autorità giudiziaria che deciderà in base a quale reato procedere tra il procurato allarme, la violazione di domicilio e il getto pericoloso di cose. Sia l'autore sia i suoi amici sono incensurati e non appartengono a nessun gruppo legato a tematiche estremistiche, sono solo accomunati dalla passione per le esperienze pericolose e scenografiche. Il loro fine era solo quello di mettere tutta la scena su internet.