NUOVI INDIZI

Delitto Porto Torres, caso riapre dopo 25 anni

Nuovi indizi al vaglio della Procura di Sassari sulla morte di Alina Cossu, la studentessa di 20 anni massacrata e abbandonata nella scogliera di Abbacurrente nel 1988. Chiesta la riesumazione del cadavere della giovane studentessa

06 Lug 2013 - 16:07
 © Dal Web

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Dopo 25 anni sarà riaperto il giallo di Porto Torres, l'omicidio di Alina Cossu, la studentessa di 20 anni massacrata e abbandonata nella scogliera di Abbacurrente nel 1988. La certezza arriva dalla Procura di Sassari, che è in possesso di nuovi indizi. Il pm Gianni Caria ha chiesto la riesumazione del cadavere della giovane. L'obiettivo delle nuove analisi è quello di recuperare tracce di Dna da utilizzare per successive comparazioni.

L'improvviso impulso alle indagini, come riferisce il quotidiano La Nuova Sardegna, è legato a un nuovo elemento finito al microscopio degli inquirenti, un indizio ben preciso che avrebbe portato il sostituto procuratore a richiedere nuovi accertamenti, partendo proprio dalla ricerca di tracce biologiche sul cadavere della ragazza. I nuovi e più moderni accertamenti sul cadavere potrebbero fornire agli inquirenti elementi investigati difficili da recuperare con le attrezzature di 25 anni fa. Spetterà adesso al Gip accogliere o meno la richiesta di riesumazione della salma e riaprire ufficialmente il caso.

Un'inchiesta, quella sulla morte di Alina Cossu, che nel corso degli anni ha visto finire nel registro degli indagati diversi nomi. Primo fra tutti quello di Gian Luca Moalli, l'operaio di Porto Torres arrestato a febbraio del 1992, scarcerato un mese dopo per "insufficienza degli indizi" e, infine, assolto con una sentenza di non luogo a procedere "per non aver commesso il fatto". Il sostituto procuratore ha chiesto ora la revoca del verdetto emesso nei confronti dell'operaio.

Nel caso in cui l'inchiesta venisse riaperta il suo nome e quello degli altri quattro portotorresi indagati, nell'ambito dell'indagine bis avviata nel 2008 e archiviata tre anni dopo, finiranno nuovamente nel registro della Procura. Recentemente era stata la stessa famiglia di Alina Cossu, dai microfoni di una trasmissione tv, a chiedere la riesumazione del cadavere, lanciando ancora una volta un appello nei confronti di chi 25 anni fa sapeva qualche cosa dell'omicidio ma che ancora non si è fatto avanti. Un appello che oggi, alla luce della possibile riapertura del caso, potrebbe essere quanto mai attuale.

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