La tragedia è avvenuta a Meda (Monza e Brianza). I familiari, che hanno trovato il cadavere nella stanza del figlio, lo vedevano "molto preoccupato e depresso"
© Carabinieri
Un 26enne si è sparato a Meda (Monza e Brianza). Sembra che Marco Cacciatore non sopportasse più di non riuscire a trovare un lavoro. Il particolare è emerso dai familiari, che lo vedevano da tempo molto preoccupato e depresso, cioè da quando aveva smesso di lavorare come muratore senza più riuscire a trovare una nuova occupazione. L'edilizia è infatti uno dei settori più penalizzati dalla crisi a livello occupazionale.
I carabinieri, giunti sul posto, in via Milano, avvisati dai genitori, intorno alle 12, hanno controllato alcuni suoi scritti, in particolare due lettere, ma non hanno ancora certezze su cosa lo abbia spinto al gesto. Verso le 11 i genitori, rientrando a casa e non vedendolo alzato, hanno sfondato la porta della sua camera trovandolo privo di vita con una pistola a fianco. Non è chiaro come se la sia procurata, ma è probabile che pensasse al suicidio da qualche tempo. Da molto infatti continuava a ripetere di "non riuscire a trovare niente e di non avere nemmeno i soldi per le sigarette".
Il settore dell'edilizia è uno di quelli che sono stati più penalizzati dalla crisi. "E' una vergogna, questo ragazzo aveva sempre lavorato, era abituato ad avere responsabilità e a mantenersi - dice con rabbia Giuseppe Neletti, lo zio, a sua volta imprenditore edile salito tempo fa agli onori delle cronache per aver malmenato due emissari di Equitalia nel Lodigiano - adesso si lamentava con la sorella che non aveva più nemmeno i soldi per comparsi le sigarette. Questo Stato è incapace".
"Ma quale Expo - commenta un altro parente - tanti milioni di euro spesi e qui non si lavora, le aziende che prendono i subappalti sono tutte dello stesso giro e gli operai vengono dal sud o da fuori, pagati in nero. Quali controlli? E cosa deve fare un ragazzo che cerca un lavoro onesto?".