MOTU PROPRIO

Abusi su minori, il Papa inasprisce le norme

Il Pontefice mette mano al sistema penale Vaticano: abolito l'ergastolo dal primo di settembre

11 Lug 2013 - 16:09
 © Ansa

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Rafforzamento delle sanzioni penali per gli abusi su minori, abolizione dell'ergastolo e sanzioni agli enti vaticani per i delitti commessi dai loro dipendenti: è una piccola rivoluzione del sistema penale della Santa Sede, quella apportata da Papa Francesco con il Motu proprio pubblicato oggi. Il Pontefice ha anche disposto l'estensione della giurisdizione sui reati contro la sicurezza del Vaticano.

Stretta sui reati contro i minori - Il giro di vite riguarda tutti i delitti sui minori: vendita di minori, prostituzione minorile, violenza sessuale su minori atti sessuali su minore, pedopornografia, detenzione di materiale pornografico, arruolamento di minore. Il Motu proprio, affianca tre nuove leggi, anche esse pubblicate oggi, con cui la Pontificia commissione per lo Stato della Città del Vaticano legifera su norme complementari in materia penale, modifiche al codice penale e al codice di procedura penale e su norme generali in tema di sanzioni amministrative.

Abolito l'ergastolo - Tra le misure principali c'è l'abolizione dell'ergastolo, che entrerà in vigore dal primo settembre. Il presidente del Tribunale dello Stato della Città del Vaticano, Giuseppe La Torre, interpellato sulle conseguenze della abolizione dell'ergastolo su eventuali richieste di estradizione, ha precisato che il problema viene generalmente posto nella legislazione internazionale per i Paesi in cui si applica la pena di morte e non per quelli in cui si commina l'ergastolo.

Pene più severe per chi sottrae documenti - Novità anche sul furto di documenti, dopo lo scandalo Vatileaks che ha fatto tremare il Vaticano. Le nuove norme prevedono l'aumento delle pene per la sottrazione di documenti riservati dagli uffici vaticani, qualora i documenti abbiano particolare rilievo.

Giurisdizione estesa anche su sicurezza - Il provvedimento di Papa Bergoglio stabilisce che gli organi giudiziari del Vaticano possano esercitare la giurisdizione penale anche su reati commessi contro la sicurezza, gli interessi fondamentali o il patrimonio della Santa Sede e contro ogni reato la cui repressione è richiesta da un accordo internazionale ratificato dalla Santa Sede, se l'autore si trova nello Stato della Città del Vaticano e non è estradato all'estero.

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