La perizia: "L'azienda non c'entra". Il governatore Vendola: "Parole inaccettabili"
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Il ministro dell'Ambiente, Andrea Orlando, convocherà il commissario straordinario dell'Ilva, Enrico Bondi, per approfondire i risultati di una consulenza tecnica secondo cui la diffusione del tumore ai polmoni fra i tarantini non dipende dall'inquinamento, ma dal consumo di sigarette. La consulenza di 44 pagine è stata inviata proprio da Bondi a fine giugno al governatore della Puglia, Nichi Vendola, e all'Arpa.
Contestate le conclusioni della magistratura - Nella lettera Bondi contesta i criteri adottati dall'Arpa e dalla Regione Puglia sul danno sanitario prodotto dal siderurgico. Ma quello che colpisce è il dossier firmato dai consulenti dell'Ilva, Paolo Boffetta, Carlo La Vecchia, Marcello Lotti e Angelo Moretti, che contestano le conclusioni dell'Arpa, della magistratura e degli esperti del ministero della Salute, autori dello studio sull'impatto delle emissioni dello stabilimento.
"Tutta colpa delle sigarette" - Riferendosi proprio alla diffusione del tumore ai polmoni, i consulenti sembrano riproporre vecchie tesi care alla famiglia Riva. Scrivono che le neoplasie non dipendono dall'inquinamento prodotto dal siderurgico, ma dagli stili di vita dei tarantini, perché "è noto che a Taranto, città portuale, la disponibilità di sigarette era in passato più alta rispetto ad altre aree del Sud Italia dove per ragioni economiche il fumo di sigaretta era ridotto fino agli anni '70". Passaggio che il commissario Bondi sembra condividere perché nella missiva inviata alla Regione e all'Arpa aggiunge che "dalla memoria emerge come i criteri adottati e la procedura valutativa seguita presentino numerosi profili critici, sia sotto il profilo dell'attendibilità scientifica,sia sotto il profilo delle conclusioni raggiunte".
Vendola: "Parole inaccettabili" - Ricostruzione questa che fa inorridire il presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola, che definisce "inaccettabili" gli argomenti di Bondi e conferma tutti i suoi dubbi "sull'affidare il ruolo di commissario dell'Ilva all'ad dell'azienda". "Mi sarei aspettato dal commissario - rileva il governatore - una più netta presa di distanza dall'approccio negazionista che l'Ilva ha tenuto negli ultimi vent'anni. Come temevo, invece, le osservazioni di Bondi commissario non sembrano molto diverse da quelle di Bondi amministratore delegato".