In cenere otto aule del liceo classico "Socrate" nella Capitale. Già pronto un piano per la ricostruzione. Escluso il movente omofobico come si era invece sospettato inizialmente
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I quattro responsabili dell'incendio al liceo Socrate di Roma, avvenuto lunedì, e che ha distrutto otto aule dell'istituto, sono tutti studenti della stessa scuola. Si sono costituiti in Procura a Roma e hanno confessato di aver appiccato l'incendio a causa della bocciatura. Tra loro, due erano stati bocciati per due anni consecutivi.
Nello stesso istituto, in passato si erano verificati episodi di vandalismo con scritte omofobe sui muri e in un primo tempo si era ipotizzato che l'incendio fosse della stessa matrice. Ipotesi poi smentita dopo l'interrogatorio del pm ai quattro studenti.
Esclusa pista omofoba e politica - Secondo quanto raccontato dai quattro responsabili, due dei quali maggiorenni, al pm Sergio Colaiocco dietro il gesto non c'è nessun movente politico, nessuna matrice omofobica ma l'azione legata al fatto che tre di loro sono stati bocciati per due volte al liceo dato alle fiamme. Se si tiene conto del fatto che sono incensurati e che hanno evitato conseguenze peggiori costituendosi in questura, tra un'attenuante e un patteggiamento, i due potrebbero chiudere i conti con la giustizia incassando una condanna a un anno e mezzo di reclusione e beneficiando pure della sospensione condizionale. Per i due ragazzi minorenni sarà la procura dei minori a pronunciarsi.Contro i ragazzi il pm ha ipotizzato il reato di incendio doloso, punito dal codice penale con la reclusione tra i 3 e i 7 anni.
Parla il preside - "Sono esterrefatto, è un colpo duro. Mi sento svuotato. Non pensavo che una scuola che lavora con le famiglie, anche quelle di chi è in difficoltà, potesse generare persone così". E' il primo commento del preside del "Socrate", Vincenzo Rudi, che aggiunge: "In 41 anni di servizio non mi era mai capitato. Non era da escludere, ma fa rabbia. Tutto per una bocciatura? Questi ragazzi non sopportano le frustrazioni". Il dirigente scolastico torna poi a smentire di aver fatto nomi di alunni della scuola che potrebbero aver appiccato il fuoco: "Sono illazioni di stampa, poi corrette - dice Rudi -. Ieri ho deposto in questura e ora non voglio più parlare di questi aspetti, di cui si occuperanno gli investigatori".
Il rammarico dei docenti - "E' molto triste che degli studenti della nostra scuola, educati in un certo modo, abbiano compiuto un gesto così. Dobbiamo interrogarci e riaggiustare il tiro sul nostro progetto educativo". Con queste parole Francesca Marzio, docente del liceo Socrate ha commentato l'accaduto: "E' un potenziale di violenza inaudito - dice l'insegnante -, un atto criminale. In una comunità tutti devono rispettare le regole".
Già si lavora per la ricostruzione dell'istituto - L'incontro per avviare la ricostruzione del liceo classico devastato dalle fiamme si terrà mercoledì nella sede della Provincia, ente incaricato di reperire i fondi per la ricostruzione. L'idea è quella di rendere agibile l'istituto già per il 2 settembre in vista della riapertura dopo la pausa estiva. Ne dà notizia il preside della scuola, Vincenzo Rudi, che spiega: "Ci vedremo con il commissario straordinario per l'avvio della ricostruzione e del restauro della scuola - dice il preside -. I tecnici della Provincia hanno fatto un sopralluogo nell'edificio".
Pronti a risarcire i danni - "Siamo disponibili a pagare i danni e anche a lavorare nel cantiere che dovrà riparare i guasti provocati dall'incendio". Lo fanno sapere, tramite i loro avvocati, i quattro ragazzi che hanno dato alle fiamme alcune aule del Liceo Socrate. Gli avvocati Luca Petrucci e Renato Archidiacono affermano, inoltre, che i ragazzi sono "profondamente pentiti" e "hanno capito di aver sbagliato". I penalisti negano inoltre che i ragazzi, prima di mettere in atto il blitz, abbiano bevuto alcolici come invece era stato affermato.
Le parole del sindaco Ignazio Marino - "Voglio esprimere la mia più sincera soddisfazione perché nell'arco di pochi giorni è stato possibile fare piena luce sulle responsabilita' del rogo del Liceo Socrate". Lo afferma, in una nota, il sindaco di Roma Ignazio Marino. Ha continuato il primo cittadino: "Ringrazio tutte le forze dell'ordine che hanno indagato sulla vicenda: era necessario arrivare quanto prima - aggiunge - ad un chiarimento. Dispiace apprendere che i responsabili del gesto siano dei giovani, che evidentemente hanno maturato un cattivo rapporto con la scuola, dimenticando che è uno dei presidi fondamentali di uguaglianza e democrazia. Mi piace pensare che questi ragazzi si siano costituiti anche per tutto l'affetto dimostrato da studenti ed ex liceali nei confronti del Socrate. Penso che la giusta pena per un atto così grave - conclude il sindaco - sia quella di farli contribuire alla ricostruzione dell'istituto".