Dalle auto di lusso, agli appartamenti di pregio e alle segretarie, era tutto a spese della società Nel triennio dal 2008 al 2010, si legge nell'istruttoria, assegnati compensi milionari
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Auto di lusso, prestigiosi appartamenti a Roma e Milano, segretarie e collaboratori. Il tutto a carico di Fonsai. Sono i benefit che erano riservati ai Ligresti e che vengono elencati (per quasi tre pagine) dal gip Silvia Salvadori per dimostrare che, a differenza di quanto avevano affermato gli interessati, la famiglia ha avuto un ruolo attivo nella vicenda e "ha goduto della politica manageriale che ha portato al graduale depauperamento della società".
Il giudice, nell'ordinanza, rileva che a fronte della "caduta vertiginosa" del titolo Fondiaria-Sai, e dei due aumenti di capitale che hanno avuto come conseguenza "la distruzione del valore delle azioni acquistate da migliaia di risparmiatori", il gruppo dirigente è stato "ben retribuito".
Stipendi pazzi - Nel triennio 2008-2010, Jonella Ligresti ha percepito - si legge - compensi per 9 milioni, Giulia Ligresti per 3,4 milioni, Antonio Talarico per 8 milioni, Fausto Marchionni per 15 milioni, Gioacchino Paolo Ligresti per 10 milioni, Emanuele Erbetta per 2.8 milioni.
Secondo il gip "le società a monte della catena partecipativa di Fondiaria-Sai sono nel complesso delle scatole vuote, non in grado di produrre alcuna risorsa patrimoniale". E il gruppo dirigente "si è reso disponibile a favorire interessi che esulavano anche da quelli propriamente dell'ente, ma con società correlate riferibili a Salvatore Ligresti": si tratta di 2operazioni immobiliari i cui vantaggi economici non erano certo per Fonsai".