Lascia quindi il carcere Gabardi El Habib. Per il gip la misura cautelare è adeguata La rabbia del padre della giovane: "Le leggi italiane l'hanno uccisa per la seconda volta"
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Gabardi El Habib, il pirata della strada che il 10 luglio ha travolto e ucciso, a Gorgonzola (Milano), la 16enne Beatrice Papetti, lascia il carcere per andare ai domiciliari. Lo ha disposto il gip di Milano. El Habib si era costituito ai carabinieri mercoledì, una settimana dopo l'incidente mortale.
Il pm di Milano, Laura Pedio, titolare delle indagini condotte dai carabinieri, dopo l'arresto aveva chiesto il carcere come misura cautelare per il marocchino, mentre la difesa, con l'avvocato Giovanni Marchese, aveva chiesto i domiciliari, spiegando anche che l'uomo "non è un pirata della strada''.
Così il gip di Milano, Alessandro Santangelo, dopo l'interrogatorio di garanzia di giovedi, nel quale l'uomo ha risposto alle domande, ha deciso per gli arresti domiciliari. Da quanto si è saputo, si è ritenuto fosse una misura idonea a garantire le esigenze cautelari: principalmente il pericolo di reiterazione del reato e poi quelli di fuga e di inquinamento probatorio. L'uomo, infatti, è accusato di omicidio ma nella forma colposa, e anche che l'altro reato contestato, l'omissione di soccorso, non prevede la misura cautelare.
Il padre di Beatrice: "Mia figlia ammazzata due volte" - "Le leggi italiane hanno ucciso mia figlia per la seconda volta". Così Nerio Papetti, il padre di Beatrice, ha commentato la scarcerazione di Gabardi El Habib, definendo "assolutamente inaccettabile" la decisione di disporre i domiciliari per l'investitore.