L'incidente a una comitiva in viaggio sulla A16 Napoli-Canosa, tra Monteforte Irpino e Baiano
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Un autobus improvvisamente è impazzito e ha travolto senza controllo 100 metri di guardrail di cemento e lamiera per finire in fondo ad una scarpata, 30 metri più in basso. E' successo sull'A16, Napoli-Canosa, tra Monteforte Irpino e Baiano. Nello schianto sono morte 38 persone, tra cui l'autista. Altre 10 sono rimaste ferite, alcune molto gravemente. La gita si è trasformata in una tragedia e la procura di Avellino ha aperto un'inchiesta.
A bordo in 48, 10 sopravvissuti - Sull'autobus che ha fatto un volo di 30 metri per poi spaccarsi in due c'era un gruppo di 48 persone che tornavano da un pellegrinaggio in un santuario nei luoghi di Padre Pio.
Bambini feriti in ospedale senza i genitori - Cinque bimbi che viaggiavano su quel bus del terrore sono stati ricoverati all'ospedale pediatrico Santobono , senza nessun genitore al loro fianco. Si spera che qualcuno dei parenti possa essere scampato al disastro e si trovi ora ricoverato in qualche ospedale tra Napoli, Salerno e Avellino. Ma sono speranze destinate a svanire a mano a mano che si aggiorna il bollettino della tragedia. Due bimbi sono in rianimazione: Francesca, 3 anni, molto grave, operata la scorsa notte per una frattura al cranio: molto probabilmente, sarà nuovamente sottoposta a intervento chirurgico per un'altra frattura. Nello stesso reparto anche, Cristoforo, anche lui ha tre anni, ed è molto grave. In neurochirurgia, non in pericolo di vita, c'è Marco, fratello di Francesca, di 10 anni con una frattura alla mandibola. Accanto anche una bambina, di 4 anni, Maria, che ha fratture alla tibia e al perone. L'ultima bimba, si chiama Marianna, ha 10 anni, ed è ricoverata in chirurgia d'urgenza per una frattura alla mandibola. Gennaro Schiano, 41 anni, il papà di Marco e Francesca è ricoverato al Cardarelli in rianimazione mentre la madre, Annalisa, che ha una spalla fratturata e una ferita a un occhio, è all'ospedale Moscati di Avellino. Nell'incidente sono morti anche i due nonni materni e due zii dei fratellini.
Aperta un'indagine - Il procuratore di Avellino, Rosario Cantelmo, ha aperto un'indagine per omicidio colposo plurimo e disastro colposo. Ancora da stabilire le cause. Gli inquirenti non escludono alcuna pista: un malore del conducente; una rottura meccanica del mezzo – che aveva 18 anni ma era stato revisionato a marzo, stando ai documenti ufficiali - o una manutenzione scarsa; un cedimento strutturale della barriera di protezione dell'autostrada; dei lavori non a norma fatti in precedenza. Nel registro degli indagati sono stati iscritti 4/5 nomi tra cui i responsabili dell'azienda proprietaria del pullman – intestato al fratello dell'autista - i tecnici che hanno certificato la revisione del mezzo e, anche, la società Autostrade per l'Italia. Che, alla notizia, si è trincerata dietro un "no comment". L'iscrizione, dice il magistrato, è di fatto una necessità per consentire una serie di attività tecniche.
Ma cosa è accaduto su quel viadotto? - La dinamica precisa non è ancora stata ricostruita dagli investigatori della polizia stradale ma, stando al racconto di alcune fonti, il mezzo avrebbe avuto dei problemi ben prima di precipitare dalla scarpata. Un operatore di Autostrade che segnalava la presenza di un cantiere e i conseguenti rallentamenti, ha detto di aver visto il bus passare a velocità elevata e con una porta aperta o mancante a 1.100 metri dal punto di caduta. Ma non solo: a meno di 100 metri da dove era l'operatore, sono stati trovati pezzi di una trasmissione e tra, gli 800 e i 400 metri prima del punto in cui l'autobus ha rotto il guardrail, sul new jersey sono stati individuati segni di 'strusciamento'. Dunque, secondo le fonti, "si puo' ritenere" che il bus abbia avuto dei problemi e che, per evitare di finire contro le auto, abbia tentato di frenare la sua corsa appoggiandosi sul guardrail, senza riuscirci. Altri accertamenti riguarderanno lo stato dell'autista, per capire se ha avuto un malore o se avesse assunto droghe o alcol. Sul suo corpo sarà eseguita un'autopsia. Ma in procura si attribuisce anche "grande importanza" alla verifica del sistema di sicurezza del new jersey divelto dal bus. Un accertamento che coinvolge direttamente Autostrade. La barriera, sottolineano alcune fonti, era stata installata negli anni 90 e sottoposta a prova di crash.
I commenti di Letta e Napolitano - "E' un giorno molto triste, non ci sono parole", è il commento del premier, Enrico Letta, mentre il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, parla di una "inaccettabile sciagura" che "richiama tutti, istituzioni e cittadini, ad un più tenace impegno per la sicurezza stradale e impone ogni iniziativa utile a ridurre i fattori di rischio".
Martedì i funerali e lutto nazionale - Il premier, Enrico Letta, martedì sarà ai funerali delle vittime a Pozzuoli. In quella giornata è stato proclamato il lutto nazionale.