Per la Procura di Siena il "Bond Fresh" da un miliardo concesso da Jp Morgan a Montepaschi fu un vero e proprio prestito
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E' stato inviato anche a Jp Morgan l'atto di conclusione delle indagini sull'acquisizione di Antonveneta da parte di Banca Mps. E' quanto si apprende a Siena da fonti giudiziarie. Nel mirino della Procura il "Bond Fresh" da un miliardo concesso da Jp Morgan a Mps, che per l'accusa era un vero e proprio prestito al Monte dei Paschi.
Jp Morgan non aveva comunicato a Bankitalia il Fresh concesso al Monte dei Paschi. A conclusione delle indagini, la Procura di Siena avrebbe mandato una decina di notifiche a persone giuridiche e fisiche. I pm contesterebbero agli ex amministratori di Mps i reati di aggiotaggio, ostacolo agli organi di vigilanza, falso in prospetto per l'acquisizione della Banca Antonveneta, pagata nel 2007 almeno tre miliardi in più del suo valore reale. Almeno uno degli indagati sarebbe accusato anche di insider trading.
A finire sotto indagine sono l'ex presidente Giuseppe Mussari, accusato anche di insider trading, l'ex direttore generale Antonio Vigni, Daniele Pirondini, Marco Morelli, Giovanni Raffaele Rizzi, Tommaso Di Tanno, Pietro Fabretti, Leonardo Pizzichi, Fabrizio Rossi.
A Mussari pm contestano anche insider trading - Al'ex presidente di Mps, Giuseppe Mussari, i titolari dell'inchiesta sull'acquisizione di Antoveneta contestano anche l'insider trading perché "in possesso di informazioni privilegiate", ossia la stipula dell'accordo con il Santander. La notizia sarebbe stata comunicata all'allora sindaco di Siena, Maurizio Cenni, e all'ex presidente della Provincia, Fabio Ceccherini, oltreché al responsabile dell'investment banking di JP Morgan, Enrico Bompieri.