I manifestanti sono riusciti a sfondare una recinzione. Un militare è rimasto ferito alla gamba
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Un centinaio di manifestanti no-Muos è riuscito a sfondare la recinzione e ad entrare nella base militare americana di Niscemi, in Sicilia. In quei momenti concitati un militare della guardia di finanza è rimasto ferito alla gamba. La protesta si è conclusa in serata, ma la Procura di Caltagirone ha aperto un'inchiesta sugli scontri.
La prova di forza ha allontanato dalla base militare metà del corteo, che ha cominciato poco dopo a defluire. Chi aveva superato la recinzione si è poi diretto verso la vecchia base, lontano dal cantiere dei lavori. Secondo fonti investigative, fra i manifestanti del Comitato No Muos si sarebbero infiltrati appartenenti a centri sociali e gruppi anarco-insurrezionalisti; c'e' il sospetto che decine di persone sarebbero venute dal Palermitano e da altre regioni. La manifestazione si è quindi conclusa in serata, e poco dopo anche i manifestanti che si trovavano da giovedì sui tralicci delle antenne della base sono scesi.
La manifestazione, secondo la previsione degli organizzatori, doveva portare a Niscemi almeno cinquemila persone: ne è arrivato un terzo, mentre il 10 marzo erano diecimila. Per i manifestanti il grande "imputato" è il governatore siciliano Rosario Crocetta, per otto anni sindaco antimafia della vicina Gela, l'uomo che solo qualche mese fa aveva sfidato l'amministrazione Usa ritirando l'autorizzazione ai lavori per il completamento del sistema satellitare voluto dalla Marina militare statunitense, un permesso concesso nel giugno 2011 dal suo predecessore Raffaele Lombardo, nonostante contrada Ulmo - dove sorge il sistema satellitare - faccia parte della riserva naturale "Sughereta".
Il veto proposto da Crocetta aveva avuto l'ok del Tar e si aspettava il pronunciamento dell'organo d'appello dei giudici amministrativi, il Cga; ma un mese fa, qualche giorno prima che le toghe si riunissero, Crocetta aveva ritirato l'esposto, sottraendo ai magistrati la materia del contendere. La ragione, aveva spiegato il governatore, sta nelle analisi condotte dall'Istituto superiore di sanità, che ha stabilito la non pericolosità dell'impianto per la salute. Perseverare su questa strada avrebbe significato, secondo Crocetta, rischiare una multa salatissima: 25 mila euro per ogni giorno di stop del cantiere.
La mossa del governatore è stata vissuta come un tradimento dai No-Muos, in testa le mamme, che per mesi hanno vigilato giorno e notte davanti alla recinzione dell'impianto. "Crocetta ci ha preso per cretini ma noi non ci fermiamo. Lui ha avuto paura e si è ritirato. Noi lottiamo per i nostri diritti e la salute dei nostri figli", dice Maria Concetta Gualato, coordinatrice delle mamme No-Muos.