Gli ambientalisti arrivati alle prime ore del giorno davanti al relitto con la barca-laboratorio "Goletta Verde". Il presidente nazionale dell'associazione: "Siamo seriamente preoccupati"
© Tgcom24
Con uno striscione lungo dodici metri calato dall'imbarcazione Goletta Verde, e con la scritao "dopo 581 giorni ancora qui", Legambiente è arrivata all'Isola del Giglio davanti all'area del cantiere per i lavori di rimozione della Costa Concordia per protestare. "Dopo 581 giorni - ha ribadito il presidente nazionale di Legambiente -, come in un gioco dell'oca si ritorna sempre al punto di partenza. Siamo seriamente preoccupati".
"Giù la maschera, siamo davanti a una vera e propria emergenza nazionale che sembra ignorata dal ministero delle infrastrutture e trasporti che è stato latitante e muto sul caso", ha aggiunto Vittorio Cogliati Dezza. "Inoltre - ha concluso il presidente - chiediamo se per la rimozione della Costa Concordia esiste un piano B in caso di insuccesso dell'operazione".
Il commissario Gabrielli: "La rotazione? Dopo l'autorizzazione" - Proprio al Giglio è arrivato, per un'iniziativa dell'associazione ambientalista, il commissario per l'emergenza, il prefetto Franco Gabrielli. "Tutti noi - ha detto - avremmo voluto che le tempestiche fossero state più compresse ma sarebbe bastato essere qui per vedere la complessità di questa operazione. La data precisa la sapremo solo nel momento in cui autorizzeremo i lavori e metteremo le nostre firme solo nel momento in cui avremo le risposte a tutte le nostre domande". "Il privato - ha ripreso - ad oggi ha presentato un piano in cui ci sono la parte ingegneristica, l'analisi dei rischi, la bonifica delle acque interne".
Quanto al porto di destinazione, Gabrielli ha aggiunto "Piombino, Palermo, Taranto. Su questa storia stiamo dando il peggio di noi stessi. Il porto non rientra nelle prerogative del decreto dell'emergenza ma il presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, ha sempre rappresentato con estrema chiarezza e trasparenza la questione di Piombino facendone legittimamente una questione di opportunità e ristoro per un territorio in sofferenza. Io non so se Piombino sarà pronto ad accogliere la nave ma nel caso ci saranno soluzioni alternative. Il mio problema adesso è quello che la nave si raddrizzi e venga spostata da questo splendido lembo di mare".