GIALLO RISOLTO

Gemelli scomparsi, il 30enne romeno Costantin racconta la sua versione: "Solo un equivoco"

"Ero senza cellulare perché in chiesa non si porta", ha spiegato l'amico di famiglia della coppia che aveva lanciato l'allarme per la scomparsa dei due figli. I piccoli erano stati portati al mare

20 Ago 2013 - 15:30
 © Ansa

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"Avevo portato con me i ragazzi in treno per andare al mare, ma non avevo il cellulare perché durante le cerimonie religiose in genere non si porta il telefonino". Così si è giustificato Costantin, il 30enne romeno amico di famiglia della coppia che aveva lanciato l'allarme per la scomparsa a Roma dei due figli gemelli di sei anni, rintracciati poi in serata assieme all'uomo. I piccoli erano stati portati sulla spiaggia di Ladispoli per una gita.

Costantin stava partecipando con tutta la comunità alla cerimonia religiosa in una Chiesa ortodossa alla periferia di Roma. Per questo non aveva con sé il cellulare e, di conseguenza, non era rintracciabile. Il telefonino, infatti, era stato trovato dai carabinieri a casa dell'uomo durante le ricerche, aumentando le preoccupazioni. La coppia non ha sporto alcuna denuncia nei confronti di Costantin, chiarendo che c'era stata solo un'incomprensione.

In molti hanno nutrito dubbi su Costantin, ma non il padre dei due gemellini che ha sempre detto: "E' un amico, se li ha presi lui non gli farà del male". L'uomo, muratore, è uno studente di educazione fisica e cintura nera di judo. E' una sorta di tuttofare nella comunità religiosa di Ponte Mammolo. Sposato e padre di un ragazzo di 12 anni, si è detto dispiaciuto per l'accaduto: "Chiedo scusa ai genitori dei piccoli, non mi sono reso conto di aver fatto una stupidaggine. E' stato un errore che non mi perdonerò mai".

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