Il Pontefice ha rinnovato l'invito alla giornata di digiuno e preghiera per la pace in Medio Oriente sabato. Si uniscono alle sue intenzioni gli ebrei e il gran muftì di Siria
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"Si alzi forte in tutta la Terra il grido della pace". E' l'appello lanciato da papa Francesco al termine dell'udienza generale: il Pontefice ha nuovamente invitato tutti a partecipare alla giornata di preghiera e digiuno indetta sabato prossimo "per la pace in Siria, in Medio Oriente e nel mondo intero". E, ha aggiunto Francesco, "anche per la pace nei nostri cuori, perché la pace incomincia nel cuore".
Francesco ha invitato "tutta la Chiesa a vivere intensamente questo giorno e già da ora - ha proseguito - esprimo riconoscenza agli altri cristiani, ai fedeli di altre religioni e a tutti gli uomini e le donne di buona volontà" che vorranno unirsi all'evento. "Esorto in particolare i fedeli romani e i pellegrini - ha detto ancora il Papa - a partecipare alla veglia" che si svolgerà in Piazza San Pietro dalle 19 alle 23. "Si alzi forte in tutta la terra il grido della pace", ha concluso.
Anche gli ebrei pregano per la difesa della vita in M.O. - Sabato anche le preghiere della comunità ebraica di Roma si uniranno a quelle del Papa. Lo annuncia il rabbino capo di Roma, Riccardo Di Segni, a ridosso dell'inizio di importanti festività ebraiche (oggi è il primo giorno di Capodanno, cui seguiranno Yom Kippur e Sukkot), sottolineando la "sintonia con tutti coloro" che quel giorno - segnato in piazza San Pietro dalla veglia voluta da papa Francesco - si raccoglieranno in preghiera.
Mufti Damasco scrive al Papa: "Insieme per la pace" - Il gran muftì di Siria, Ahmad Badreddin Hassou, ha scritto una lettera a papa Francesco aderendo all'appello pro-Siria e annunciando che sarà in Piazza San Pietro - se possibile - o nella moschea di Damasco in preghiera e digiuno sabato prossimo. Il muftì- riferisce Fides - propone al Vaticano di organizzare un meeting interreligioso.