La località agrigentina, candidata a patrimonio dell'Unesco, ancora al centro di polemiche; dopo l'abbattimento dei precedenti ecomostri, si prospettano nuove costruzioni già approvate
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Era solo lo scorso giugno quando alla Scala dei Turchi, scorcio da cartolina sulle coste agrigentine, veniva abbattuto uno dei tanti ecomostri costruiti sui litorali italiani. Le ruspe avevano provveduto a demolire le strutture ormai fatiscenti, costruite nel 1989; la guerra giudiziaria intrapresa da Legambiente si era protratta negli anni e sembrava essere giunta al capolinea.
Via quel che restava degli edifici e la spiaggia che tornava ad avere il suo vecchio profilo, intonso e naturale, che le è valso anche la candidatura al riconoscimento come bene patrimonio dell'umanità Unesco. Dopo poco più di due mesi, la località balneare siciliana torna però a far parlare di sé. Ancora polemicamente, ancora per delle scelte edilizie complesse. All’orizzonte, sulla collina già provata dal crollo delle falesie dello scorso marzo, infatti ora si stagliano nuove impalcature, cantieri che hanno ben presto scatenato l’indignazione di cittadini e associazioni locali.
Solo che questa volta c’è un particolare in più, da non sottovalutare: i fabbricati appena eretti sono legali. Ad affermarlo è lo stesso Pietro Puccio, sindaco del comune di Realmonte dal 2010, che ha spiegato come le autorizzazioni e le concessioni siano state approvate sia dalla precedente amministrazione sia Soprintendenza ai Beni Culturali ed Ambientali di Agrigento. A denunciare l’evoluzione della vicenda e i nuovi lavori sono stati l’associazione MareAmico, tramite il presidente Claudio Lombardo, che si è immediatamente mobilitata per opporsi alle nuove villette, definite uno “scempio”. Sulla pagina Facebook ufficiale di MareAmico sono state pubblicate le foto del nuovo complesso, che mostrano come questo si stia sviluppando a gran velocità.
L’ennesima battaglia legale si è già scatenata, la procura di Agrigento e la Regione siciliana hanno ricevuto richiesta di verifica delle concessioni rilasciate a Scala dei Turchi e Capo Russello. Se prima si parlava di ecomostri illegali e abusivi, questa volta ambientalisti e difensori della bellezza naturale della località si dovranno scontrare con le leggi che, per il momento, hanno permesso i nuovi lavori.