Secondo gli inquirenti la giovane romena non è morta al culmine di un gioco erotico: Andrea Pizzocolo voleva uccidere. Aveva piazzato all'interno della camera d'albergo una telecamera
Due filmati. Uno girato mentre Lavinia moriva, il secondo documenta il rapporto con il corpo senza vita della 18 enne. Secondo gli inquirenti la giovane romena non è morta al culmine di un gioco erotico, per un errore. Forse Andrea Pizzocolo voleva uccidere. Ma soprattutto era importante che il delitto fosse ripreso dalle telecamere che lui aveva piazzato all'interno della camera d'albergo. Sia quello di Busto Arsizio, che quello di Lodi.
Durante la perquisizione nella casa di Arese dell'uomo gli agenti della squadra mobile hanno trovato centinaia di video. E ora l'ipotesi è che anche altre ragazze possano avere fatto la fine di Lavinia. In gergo si chiamano "snuff movie", ovvero filmati in cui l'oggetto sessuale di chi riprende, muore durante il rapporto.
Un mercato clandestino che conta parecchi appassionati. Generalmente, le protagoniste sono ragazze sole, senza famiglia. In modo tale che nessuno le cerchi dopo la scomparsa. Proprio come Lavinia. Nei due filmati che riguardano il delitto della 18enne romena si capisce chiaramente che la ragazza non era consenziente.
Lui le ha messo le fascette autobloccanti da elettricista al collo contro la sua volontà. In effetti appariva poco chiaro come l'uomo non fosse stato in grado di recidere i due lacci e poi, dopo aver cambiato albergo, abbia abusato del cadavere. Ora questo nuovo elemento. In casa sua ore ed ore di filmati con altre donne picchiate, costrette con lacci e stringhe che gli agenti della questura di lodi stanno esaminando sequenza dopo sequenza. Ci sono altre vittime? Le indagini sono appena all'inizio. Ma il procuratore capo, Vincenzo Russo, non esclude questa ipotesi: "Stiamo indagando anche su altre donne scomparse", ha detto ai microfoni di Tgcom24. E l'ombra del serial killer cala lenta su questo delitto.