da un pastore sardo

Una bisaccia anti povertà per Papa Francesco

Con la "bertula" saranno consegnate al Santo Padre una lettera scritta da un pastore sardo e la Carta di Zuri sulla lotta all'emarginazione sociale

16 Set 2013 - 16:43
 © Ansa

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"Caro Papa Francesco, la lunga crisi ha accentuato i problemi, sono cresciute la disoccupazione e la povertà...". Inizia così la lettera che un pastore di Dorgali, in provincia di Nuoro, ha scritto al Santo Padre. Bergoglio la riceverà domenica 22 settembre, durante la sua visita a Cagliari, all'interno di un'antica "bertula", la tipica bisaccia sarda in cotone ricamato, utilizzata dai pastori per riporre il pranzo o le sementi, gelosamente conservata in questi anni da una contadina del paesino di Zuri.

La Carta di Zuri contro l'emarginazione sociale - Il messaggio sarà recapitato al Papa che incontrerà alcuni lavoratori sardi insieme alla Carta di Zuri, il manifesto firmato il 27 agosto del 2008 da associazioni, sindacati, organizzazioni del volontariato e immigrati che si sono impegnati per la lotta alla povertà e alla difesa del lavoro. Il documento fu redatto in vista del G8 che avrebbe dovuto tenersi alla Maddalena e che fu poi spostato a L'Aquila.

Una bisaccia simbolo di povertà - "Sa bertula è per noi icona e messaggio. Nella nostra cultura - spiegano le associazioni nella lettera al Papa - e' simbolo di vita. bertula della comunita' di Zuri contiene anche il messaggio della pace. Infatti la chiesa di S. Pietro in Zuri, nell'antichita' rappresento' un punto di riferimento per comporre le controversie e fu la meta di pellegrinaggi penitenziali. Santita', questa bertula che Le doniamo contiene anche la nostra preghiera e l'adesione al suo appello per la pace". Come si legge nel messaggio, "spesso sa bertula e' rimasta desolatamente vuota a causa dell'ingiustizia, della disoccupazione, della poverta', che hanno prodotto disagio sociale, insicurezza, scoraggiamento, e spesso anche disperazione nelle persone e nelle famiglie". I pastori hanno ringraziato Sua Santità perchè "la sua voce costituisce una continua sollecitazione affinche' i responsabili della cosa pubblica la riempiano di attenzione ai poveri e agli ultimi. Noi Le chiediamo di aiutarci a riempirla di speranza e di impegno".

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