Depositate le motivazioni della sentenza che ha condannato l'uomo all'ergastolo: "Vide chiaramente che passavano delle studentesse"
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Giovanni Vantaggiato voleva uccidere e guardava verso il luogo in cui passavano le studentesse. "L'attentatore - si legge nelle motivazioni della sentenza che ha condannato l'uomo all'ergastolo - dal momento in cui inizia a premere il pulsante" è "perfettamente in grado di vedere le persone che attraversano" la strada della scuola. Nell'esplosione, davanti all'istituto Morvillo Falcone di Brindisi, perse la vita la 16enne Melissa Bassi.
"Vantaggiato poteva colpire ancora" - Per i giudici della Corte d'assise, "rabbia, delusione e frustrazione" nei confronti del "mondo" e quindi anche verso i pubblici poteri che non gli avevano reso "giustizia", che avrebbero potuto portare Vantaggiato anche a mettere in atto nuovi attentati.
"Ruolo ambiguo della moglie di Vantaggiato" - La moglie dell'imprenditore di Copertino, si legge inoltre nelle motivazioni della sentenza, ha avuto "un ruolo quantomeno ambiguo nell'intera vicenda". Secondo la Corte d'assise di Brindisi, che il 18 giugno scorso ha condannato l'imputato al carcere a vita, non è del tutto escluso che Vantaggiato abbia avuto dei complici nelle fasi antecedenti la collocazione dell'ordigno.
"Con riferimento all'eventuale assistenza o aiuto fornito da complici - scrivono i giudici nelle motivazioni - non può escludersi in modo certo che, alla luce delle iniziali affermazioni rese dello stesso Vantaggiato agli inquirenti e di quanto detto con riferimento a Giuseppina Marchello, qualche complice sia intervenuto nelle fasi precedenti" alla collocazione dell'ordigno.
"Dalla lettura di alcune delle conversazioni intercettate - si legge ancora in sentenza - emerge il ruolo quantomeno ambiguo avuto nell'intera vicenda dalla moglie dell'imputato, Giuseppina Marchello". La donna, a quanto ha più volte riferito la pubblica accusa durante il processo, non è mai stata indagata perché, visto il grado di parentela, non è possibile contestarle il reato di favoreggiamento personale.
"Atto terrotistico contro sistema" - Con l'attentato compiuto davanti alla scuola Morvillo Falcone "Vantaggiato non ha perseguito obiettivi di vendetta personale o di ritorsione, ma ha escogitato e portato ad esecuzione una strategia criminale diversa e perfettamente compatibile con quella considerata, anche tradizionalmente di tipo terroristico".
"Tale strategia - prosegue la Corte d'assise di Brindisi - per quanto originata da rabbia personale non è diretta contro qualcuno in particolare ma contro l'intero sistema, la giustizia, i processi economici principalmente per reagire a una situazione di sofferenza ma anche per sollecitare i pubblici poteri a tutelare i truffati con modalità adeguate".