I cinque tra i 20 e i 23 anni erano al "Just Cavalli" quando hanno accerchiato il giovane avvocato
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E' stato accerchiato, picchiato e derubato. Tutto per una spinta in discoteca. E' accaduto a un avvocato di 35 anni, Luca T., che il 18 maggio è stato trasportato in ospedale dopo che un gruppo di ragazzi della Milano abbiente, tra i 20 e i 23 anni, lo ha pestato all'uscita del "Just Cavalli". A seguito della denuncia, i carabinieri hanno perquisito le case dei "sancarlini" e sequestrato i cellulari sperando di trovare prove della loro "bravata".
I ragazzi, che hanno frequentato il prestigioso liceo meneghino San Carlo, sono tutti appartenenti a famiglie facoltose e vivono quasi tutti con i genitori nel centro di Milano. Ora sono indagati a piede libero per lesioni gravi aggravate e rapina per via del furto delle chiavi. La vittima il 18 maggio è stata massacrata di botte, tanto che i medici la notte del ricovero gli avevano dato 60 giorni di prognosi per una grave lesione al bulbo oculare oltre alle svariate microfratture al viso.
Un sesto ragazzo è stato denunciato per favoreggiamento perché, pur essendo presente alla brutale aggressione, alle domande dei carabinieri ha opposto un mutismo ostinato. E per favoreggiamento è stato denunciato anche il gestore del privè del locale, che avrebbe dato una versione inverosimile di quanto successo. I cinque potrebbero essere incastrati grazie al fatto che hanno chattato tra di loro o con altri amici vantandosi della bravata violenta e potrebbe emergere anche da questo la prova evidente della loro partecipazione al pestaggio, dopo le analisi tecniche eseguite dai militari.