Reggio Calabria, la donna è stata anche violentata prima del delitto. Il giovane fermato ha ammesso la propria responsabilità al termine di un lungo interrogatorio
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Un ragazzo di 21 anni ha confessato, dopo essere stato fermato dai carabinieri, di aver ucciso Tatiana Kuropatyk, la 41enne ucraina il cui cadavere è stato trovato carbonizzato il 13 settembre a Brancaleone, nel Reggino. La donna è stata violentata e quindi uccisa; in seguito il ventunenne ne ha bruciato il cadavere. Il 21enne ha ammesso la propria responsabilità al termine di un interrogatorio durato alcune ore.
E' stata colpita ripetutamente con un sasso alla testa - Il particolare è stato riferito dall'omicida Gianluca Bevilacqua. Il killer, che appartiene alla comunità rom ormai stanziale da anni a Brancaleone, è stato interrogato per diverse ore dal Procuratore della Repubblica di Locri, Luigi D'Alessio, e dai carabinieri. Nel corso dell'interrogatorio il ventunenne ha raccontato di aver notato la vittima mentre era nei pressi della spiaggia di Brancaleone, dove si era recata a prendere il sole.
Bevilacqua, secondo la ricostruzione che lo stesso giovane ha fornito agli inquirenti, ha avvicinato la donna con la quale ha iniziato a chiacchierare. Il ventunenne avrebbe tentato un primo approccio sessuale, ma la vittima si è opposta. Il ragazzo ha quindi colpito la donna con un sasso, l'avrebbe violentata e successivamente colpita nuovamente fino ad ucciderla. Bevilacqua ha poi deciso di bruciare il cadavere nel tentativo di cancellare ogni traccia. Il racconto fornito da Bevilacqua è al vaglio degli investigatori che stanno cercando riscontri. I carabinieri, intanto, stanno aspettando gli esiti dell'autopsia che saranno utili per avere riscontri alla versione fornita dal ventunenne.