A Mattino Cinque la hostess moldava che la notte della tragedia della Concordia si trovava col comandante sotto processo: "Ho salvato la vita a una ragazza"
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“Non ho mai detto che ero innamorata di Schettino”. Inizia così l’intervista-verità di Domnica Cemortan a Mattino Cinque, il programma televisivo di Canale 5. La 26nne ballerina moldava che lavorava sulle navi della Costa Crociere è una delle superstiti del naufragio della Concordia, ma non risulta nella lista dei passeggeri nell'ultimo viaggio della nave. "Ho salvato la vita di una ragazza francese", ha ricordato ancora una volta la Cemortan.
Il capitano la invitò nella cabina di comando, ma rimasero lontani - Al momento dell’impatto, la notte del 13 gennaio 2012, “ero in plancia, ma ero lontana dal Comandante e non l’ho distratto”, come raccontò Francesco Schettino per giustificarsi subito dopo la tragedia nella quale persero la vita 32 persone. “Non riesco a dormire da due anni perché devo giustificarmi davanti a tutti”, spiega Domnica. “Non mi sono resa conto subito conto di quanto stava succedendo, ma trenta minuti, forse un’ora dopo, perché in plancia non si è sentito l’impatto avvenuto a poppa. Non sono un ufficiale, quando sono scattati gli allarmi ho capito che c’era qualcosa di grave”, racconta quella che dalla stampa è stata spesso descritta come la donna della discordia, “distruggendomi la vita”.
Il giallo della donna non registrata sulla plancia - Molti i dubbi che restano aperti sulla vicenda. Perché si trovava in plancia, a fianco del comandante? Perché l’allarme è stato dato in ritardo? “Il capitano invita chi vuole. Avevo deciso, dopo tre settimane di lavoro, di rimanere sulla nave come passeggero. I miei avvocati stanno risolvendo la questione del biglietto e dei documenti. La Costa dovrà spiegare perché l’allarme è arrivato in ritardo. Avevo una cabina personale, ma non ho avuto l’opportunità di aprirla visto che mi sono imbarcata solo un’ora prima della partenza”. E alla domanda su dove si sia quindi cambiata gli abiti, risponde con un silenzio.
Tutta la verità in un libro - Ripercorrendo la tragica notte della Concordia, spiega come “Schettino non è stato il primo ad abbandonare la nave. A mezzanotte, quando me ne sono andata, era ancora a bordo, mentre non ho visto altri ufficiali”. Se il Comandante sia rimasto sulla nave fino alla discesa dell’ultimo passeggero, come prescritto chiaramente nell'ordinamento italiano. Raggiunta la terra ferma all’una di notte, Domnica ha rivisto il Comandante alle cinque della mattina, insieme ad altri funzionari e ufficiali. Anche sul breve scambio di battute intrattenuto, la giovane decide di non rispondere. Perché? “Racconterò tutta la verità nel libro che sto scrivendo e che chi vorrà leggerà.Raccontare verità in tribunale non basta, non tutti capiscono”.
Se il timoniere avesse capito gli ordini del Capitano - Su un punto, però Domnica decide di fermare l’attenzione, confermando l’accusa rivolta da Schettino al timoniere. “Gli ordini del Capitano erano chiari. Se l’ufficiale li avesse capiti la prima volta, la nave sarebbe ancora lì. Se volessi fare soldi con questa vicenda andrei su tutti i giornali e farei pubblicare le fotografie. Ma non lo faccio, sono una testimone”. Domnica ha deciso di non guardare più le immagini della Concordia per non dover pensare alla tragedia. E Su Schettino, conclude: “Quando lavora il Capitano è un uomo rispettato, che rispetta gli altri. Non ricordo abbia avuto problemi con la Costa Crociere. Non siamo amici di famiglia. Non posso rimproverarlo come fanno molti e non cambio la mia opinione. Dopo il processo capiremo tutto”.