A Savigliano, una donna ha avvisato la nuora: "Scappa, mio figlio sta venendo da te per ucciderti"; a Milano, avvertito il consuocero: "Metti a riparo la tua bambina"
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Il coraggio di una madre può non avere limiti. Lo dimostrano due casi recenti. Due mamme, due vite salvate. Ma non quelle dei rispettivi figli, bensì delle rispettive "nuore", protette dalla furia di uomini impazziti e violenti. Perché si può rinunciare a un figlio costretto ad anni di reclusione, ma non ci si può fermare di fronte alla possibilità di salvare la vita di una donna innocente.
Il caso di Savigliano (Cuneo) - "Attenta a mio figlio, ha un coltello e sta venendo a casa tua per ucciderti": quando ha preso in mano il telefono per avvertire l'ex-nuora, la mamma-coraggio sapeva in che guaio stava per finire il figlio, che aveva già avuto precedenti. Ma non si è fermata. Ha chiamato, messo in allarme la donna e sperato che i carabinieri facessero in tempo ad intervenire. Perché lei sapeva. Sapeva che l'uomo, inferocito, era uscito di casa con un grosso coltello per andare a Savigliano, nel Cuneese, a casa della ex compagna che lo rifiutava. Voleva ucciderla. Ma la telefonata della madre ha consentito ai carabinieri di creare una "cintura di sicurezza" giusto in tempo per evitare l'ennesimo femminicidio, e di arrestare l'uomo. Che adesso è in cella, dove non potrà fare male a nessuno.
Il caso di Milano - "Fermatelo": è stata questa la supplica di una madre di fronte alle violenti interperanze di un figlio di 37 anni ormai devastato da droga e alcol. Non potendo più arginare la furia dell'uomo, già protagonista di diverse risse e accoltellamenti "da strada", una signora di Milano ha capito che doveva avvertire il suo consuocero: "Devi fare qualcosa, tua figlia (convivente dell'uomo , ndr), sta rischiando la vita". La vittima nel 2006 era già stata ferita con un collo di bottiglia e costretta a curarsi al pronto soccorso. Poi altre violenze, senza sosta. Ieri, una volta avvertito di un rischio imminente, l'intervento del consuocero, che ha prelevato sua figlia per portarla in un luogo sicuro prima di sporgere denuncia. Una volta venuti a conoscenza delle infinite violenze, i carabinieri hanno fermato Toni F. Prima che fosse troppo tardi.