Alcuni degli uomini della squadra di soccorso fanno richiesta per potersi prendere cura dei piccoli sopravvissuti
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"Io non sono madre, però devo dire che, soprattutto in questa circostanza, dopo il salvataggio in mare, vedendo quei bambini che all'inizio non parlavano, erano scioccati, e poi piano piano, dopo le carezze, e le coccole, sembrava avessero dimenticato la tragedia, la commozione ti pervade''. Il comandante della nave militare Libra, Catia Pellegrini, racconta così le sue emozioni, dopo aver partecipato alle operazioni di sbarco a Porto Empedocle di alcuni profughi, salvati dal naufragio della loro imbarcazione al largo di Lampedusa.
Tra i sopravvissuti ci sono anche 4 bambini, che hanno perso i genitori in questa tragedia. Il comandante racconta che "alcuni dei miei uomini hanno chiesto se potevano dare il loro nominativo per chiederli in affidamento" e poter così dare un futuro migliore a questi piccoli.