DOPPIA BEFFA

Torino, perde alle slot per colpa di un farmaco e fa causa all'azienda

Dilapidati 600mila euro. Gianluca Marchetti, pensionato di 74 anni, caduto in rovina, accusa un farmaco anti-Parkinson, preso per anni, di avergli creato dipendenza dal gioco d'azzardo. Salvo scoprire che non era neanche malato

15 Ott 2013 - 09:58
 ©  Afp

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Ha dilapidato tutti i suoi beni alle slot, forse per gli effetti collaterali, non segnalati, di un medicinale contro il Parkinson. Per questo Gianluca Marchetti, 74enne di Torino, ha deciso di fare causa all'azienda farmaceutica e all'Asl. L'uomo ha subito però una doppia beffa. Ha scoperto, infatti, di non essere malato. La diagnosi fatta era sbagliata. Ha denunciato allora il suo neurologo ma il caso è stato archiviato.

"L'azienda farmaceutica non si è detta disponibile ad una trattativa perché nessun medico aveva ricollegato il vizio del gioco all'assunzione del farmaco", spiega a La Repubblica l'avvocato di Marchetti.

L'inizio della fine - Le sue disavventure iniziano nel 2005, quando l'uomo, farmacista, scopre di essere malato di Parkinson. In tre anni gioca e perde nei casinò quasi 600mila euro. "Ero sempre euforico e pur di scommettere avevo smesso anche di mangiare e dormire", racconta.

Effetti collaterali: dipendenza dal gioco d'azzardo - Nel 2008 dopo un servizio al tg dedicato alla dipendenza dal gioco causato da alcuni farmaci, a Marchetti sorge un dubbio: le medicine che assume possono essere causa del cambiamento del suo comportamento? Chiama perciò il suo neurologo il quale abbassa i dosaggi. Nel mirino c'è il Mirapexin, su cui vuole vederci chiaro anche il pm Raffaele Guariniello perché sospettato di causare dipendenza dal gioco d'azzardo.

Gli avvocati fanno causa, senza esito per ora, sia all'azienda che all'Asl. Ed ecco una amara sorpresa: Marchetti, infatti, scopre di non essere mai stato malato di Parkinson. La denuncia contro il neurologo finisce in un nulla di fatto perché si tratta, secondo la Procura, di un "errore diagnostico possibile".

Sperperati i suoi beni, l'ex farmacista, ora pensionato, vive con 546 euro al mese. "Voglio giustizia — insiste — voglio essere risarcito".

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