LA TESTIMONIANZA

Killer di Lodi, parla la sopravvissuta:"Picchiata per ore e abbandonata"

Gabriela, la prostituta romena sopravvissuta alle violenze di Pizzocolo, racconta la sua terribile esperienza in esclusiva a "Mattino Cinque"

15 Ott 2013 - 15:04
 © Carabinieri

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Gabriela, la prostituta romena che è riuscita a sopravvivere alla furia del killer di Lodi, racconta la sua storia in esclusiva davanti alle telecamere di "Mattino Cinque". E ricorda quelle terribili ore passate in compagnia di Andrea Pizzocolo, il mostro che ha ucciso l'altra giovane, Lavinia, dopo averla torturata nello stesso motel dove, tempo prima, aveva portato Gabriela.

"Ho conosciuto quest’uomo a Bollate - racconta la giovane -. E' venuto dove lavoro e mi ha chiesto il numero. Ci siamo parlati per un paio di giorni via sms, poi mi ha chiamato e mi ha dato appuntamento per le 19 di quella sera ed è venuto a prendermi a casa. Non usava il suo vero nome, si faceva chiamare Giorgio, ma questo l’ho scoperto solo dopo. Mi ha portato in un motel di Saronno, gli ho chiesto come mai così lontano da Milano visto che ci sono tanti alberghi dove stare e lui mi ha risposto che andava sempre lì perché gli piaceva. Abbiamo lasciato i documenti e preso la stanza".

"Appena entrati - continua Gabriela ai microfoni di Mattino Cinque - lui ha detto che voleva farsi una doccia. Sembrava una persona normale. Fumava delle sigarette fatte da lui con della polvere bianca, forse era cocaina. Mi ha chiesto di guardare un film porno ma mi sono rifiutata. Ha insistito un po’ ma al mio continuo rifiuto ha preso una borsa, ha tirato fuori delle fascette e mi ha immobilizzato legandomi le mani".

Il terribile racconta continua con altri particolari raccapriccianti. "Mi ha legato mani e piedi - ricorda la donna -, mi ha picchiato per mezz'ora. Poi mi ha portato fuori dal motel e mi ha messo nel bagagliaio della macchina. Siamo stati per circa un’ora in auto. Ho pensato che volesse uccidermi. Gli ho detto di lasciarmi andare perché in Romania mi aspetta una figlia e lui mi ha risposto: ‘ora ti faccio vedere come si gioca con una donna’. Si è fermato vicino a Melegnano o Lodi e mi ha picchiato per cinque ore: dalle 22,30 fino alle 3 del mattino. Poi mi ha abbandonato in un campo legata pensando che fossi morta. Mi sono salvata e l'ho denunciato alla polizia".

Gabriela aggiunge poi che non conosceva Lavinia, ma quando ha saputo dai giornali della sua triste storia e ha visto la foto di quell'uomo, ha subito capito che era anche il suo aguzzino. "Ho subito chiamato la polizia per dire che era lui - conclude - e ho fatto il riconoscimento guardando la sua fotografia".

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