La lugubre scoperta è avvenuta dopo la morte della consuocera. I figli hanno trovato in casa il corpo della donna, avvolta in un sudario e con la destra alzata in segno di benedizione
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Una donna di Borgo San Dalmazzo, in provincia di Cuneo, nascondeva in casa il cadavere, mummificato, della consuocera, una sensitiva conosciuta come "La santona". La macabra scoperta è stata fatta dopo la morte della donna: i figli hanno trovato il corpo in uno sgabuzzino, seduto su una poltrona, le gambe avvolte da lenzuola di lino. Nessun cattivo odore, solo essenze, olii e canfora.
Il ritrovamento della mummia - A raccontare quella che sembra la trama di un romanzo dell'orrore è La Stampa di oggi. Lo scenario della storia è il comune di Borgo, all’imbocco delle valli Stura, Gesso e Vermenagna, nella casa di una donna morta di tumore giovedì. Dopo i funerali della donna, i figli hanno trovato in casa il corpo della consuocera, che credevano partita per un viaggio. Era in uno sgabuzzino, imbalsamata: una mano sulle ginocchia, la destra alzata in segno di benedizione, il busto eretto, fasciata come in un sudario, il viso in buono stato di conservazione.
La donna era conosciuta in paese come "santona" - La storia è avvolta nel mistero. Il cadavere mummificato apparteneva a Graziella Giraudo, 68 anni, separata con due figli e conosciuta nel paese come "santona". Per la sua capacità di leggere le carte, si dice, e di predire il futuro. Viva, per l’anagrafe del Comune di Borgo. Graziella, dopo la separazione dal marito, si sarebbe ritirata dalla consuocera: pare che, malgrado la malattia, avesse continuato a ricevere, per leggere le carte e offrire consigli. Al suo fianco c’era sempre Rosa, la consuocera che la assisteva e riceveva i visitatori. Nella casa, una villa a tre piani, abitavano anche uno dei figli di Rosa e sua moglie, figlia della donna mummificata.
Aperta un'indagine per occultamento di cadavere - La Procura, ordinato il sequestro dell'abitazione, ha aperto una indagine per occultamento di cadavere, al momento contro ignoti. I primi accertamenti hanno escluso che la morte della donna fosse stata nascosta per continuare a percepire la sua pensione, poiché non riceveva sussidi.