DEPOSIZIONI IN AULA

Concordia, il maitre inguaia Schettino:"L'inchino al Giglio fu fatto più volte"

In aula anche le testimonianze degli addetti che raggiunsero il comandante in plancia dopo l'urto: "Quello ci porta a sbattere"

29 Ott 2013 - 15:59
 © Ansa

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"Io e l'hotel director Giampedroni eravamo vicini, sulla Costa Concordia, e lui a un certo punto mi dice 'Questo qui ci porta a sbattere sugli scogli'; io risposi 'Conoscendo Schettino, non credo'. Invece sbattemmo". Sono le parole del maitre della nave, Ciro Onorato, in aula al processo sul naufragio. Onorato e Giampedroni erano con il comandante in plancia dopo lo schianto. 

In aula al processo, al Teatro Moderno di Grosseto, anche il comandante Francesco Schettino, che finora ha partecipato a tutte le udienze.

Gli ospiti in plancia - Nel suo ricordo di quei concitati momenti in plancia di comando, Onorato ha raccontato anche di aver commentato a voce alta: "Stiamo proprio con il culo a terra".

Il maitre Tievoli: "Chiesi di passare più vicino all'isola" - In aula ha parlato anche il maitre Antonello Tievoli, che ha detto di aver chiesto lui il "passaggio" al Giglio. "Durante una cena - ha dichiarato - chiesi al comandante Schettino di passare meno lontani delle usuali cinque miglia dal Giglio. E, il 6 gennaio, mi sembrava che fossimo più vicini del solito". Ma, ha aggiunto, "Schettino, giunto dopo sul ponte, non fu entusiasta della distanza" e disse al vice di prendere nota per il 13 gennaio 2012.

"Schettino cenò con Domnica" - Il maitre Onorato ha invece raccontato nei dettagli la serata del 13 gennaio, dicendo che in quell'occasione "il comandante Schettino era in compagnia di una signora, la moldava Cemortan, con cui cenò al ristorante Milano della nave. Mi fece i complimenti per il piatto di agnello appena mangiato, in quel momento gli arrivò una telefonata dal ponte di comando, chiese il dessert e disse che poi doveva andare a fare questa accostata al Giglio".

Schettino poi invitò Onorato a seguirlo sulla plancia per ammirare la navigazione accanto al Giglio e parlò di "passaggio". "Era la prima volta che assistevo a un'accostata dalla plancia", fatta di sera e in periodo invernale. "Dopo l'invito sono andato con lui sul ponte di comando, c'era la signorina Cemortan; c'era il primo maitre Tievoli; sul ponte ho trovato l'hotel director Giampedroni, quando sono entrato ho riconosciuto l'ufficiale Ciro Ambrosio". Dopo che "Schettino assunse il comando, ci fece andare verso l'aletta di sinistra per vedere meglio la navigazione".

"Schettino mi chiese di stare con lui" - Il maitre continua nel suo racconto dicendo che, nei momenti successivi all'impatto con gli scogli, Schettino gli avrebbe detto: "Stammi vicino non mi abbandonare". Subito dopo l'urto, ricorda, Onorato, che era andato a coordinare i soccorsi ai passeggeri, era stato richiamato in plancia di comando dallo stesso Schettino. "Sono salito in plancia dopo essere stato chiamato al telefono - ha detto -. Schettino indossava un giubbotto sopra l'uniforme ed era insieme alla Cemortan che si era cambiata l'abito di gala mettendosi vestiti più comodi. La situazione era critica"

Panico tra i passeggeri - Il maitre ha poi descritto le scene di panico dopo l'urto. "Ho visto che alcuni passeggeri schiaffeggiarono un membro dell'equipaggio. I passeggeri scappavano, la cucina del ristorante Milano era impraticabile, era tutto distrutto, c'era un forte flusso dei passeggeri verso i ponti esterni, feci mettere tovaglie a terra per evitare che la gente scivolasse, soccorremmo un passeggero".

"C'era molta tensione, alcuni passeggeri picchiavano i membri dell'equipaggio". Sempre con Giampedroni il maitre era andato "alla sala Roma e al ristorante Milano, dove il pavimento era impraticabile, c'erano stoviglie rotte a terra, la gente scappava, mi misi a coordinare i camerieri per dare assistenza ai passeggeri. Bambini e anziani erano agitati" E infine, sugli avvisi ai passeggeri: "Sentii dagli altoparlanti due annunci, dicevano di stare tranquilli, c'era un black out, un guasto tecnico, furono dati in varie lingue".

Il legale del Giglio: "Nessuno scrupolo per i passeggeri" - E' intervenuto anche il legale di Isola del Giglio, Alessandro Lecci, che al processo, commentanto le parole di Onorato, ha detto: "Non hanno avuto alcun scrupolo per i passeggeri che erano sulla Concordia. Hanno pensato solo ad abbandonare la nave. L'impressione che abbiamo avuto è quella di una grande confusione sulla nave dopo l'impatto con lo scoglio delle Scole".

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