LA FAIDA DI QUARTO OGGIARO

Milano, ucciso il boss Tatone L'agguato a Quarto Oggiaro

Domenica era stato ammazzato, sempre nella stessa zona, il fratello Emanuele e il suo autista

31 Ott 2013 - 12:00
 © Ansa

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Non si ferma la faida di Quarto Oggiaro a Milano. Il boss Pasquale Tatone è stato ucciso a colpi di arma da fuoco nel quartiere a nord del capoluogo lombardo. Era il fratello di Emanuele, anche lui ucciso domenica in un campo al confine con Novate Milanese assieme al suo autista Paolo Simone.

Tatone è stato ucciso attorno alle 22.30 nella sua auto all'altezza di via Pascarella 11. Pare che la vittima sia stata colpita dall'esterno dal lato del guidatore. Era appena entrato in macchina dopo aver visto una partita in un locale poco distante. Alcuni testimoni hanno raccontato di aver visto accanto alla vettura grosse cartucce che potrebbero appartenere a un fucile.

Tatone faceva parte della famiglia malavitosa, che da decenni controlla il quartiere alla periferia nord di Milano, famoso per lo spaccio della droga.

Il boss freddato a due passi da casa - Calma spettrale, all'alba, a Quarto Oggiaro. Dopo i rilievi della Scientifica, durati tutta la notte, l'auto sulla quale si trovava, una Ford Fiesta blu posteggiata all'angolo tra via Pascarella e via Trilussa, è stata sequestrata. Sul posto, di fronte a un circolo-pizzeria, rimangono solo alcuni vetri del lunotto posteriore del lato guida infranto da, pare, due o più colpi di fucile e qualche guanto di lattice lasciato dai poliziotti.

"Speriamo di non ricominciare" dice un'edicolante all'incrocio che sta sistemando i giornali e alludendo alla possibile faida che potrebbe scatenarsi. Vari passanti si fermano, guardano il punto dell'omicidio, chiedono increduli se si tratta davvero di Pasquale Tatone. Lui, il capofamiglia e con un nome che incute timore, abitava poco distinte, al numero 8 di via Lopez. Era "a casa sua", nel suo "fortino", si sentiva tranquillo, girava da solo ed era andato a vedere la partita anche se domenica gli avevano ammazzato il fratello. Un senso di sicurezza che gli è stato fatale.

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